Capoterra non fu l’unico teatro di quella tragedia. Anche Pirri, Sestu ed Elmas furono chiuse al traffico, rimanendo per ore nella morsa di acqua e detriti. Nei centri urbani le comunicazioni si interruppero, e gli elicotteri della protezione civile monitorarono ininterrottamente le zone colpite. I trasporti pubblici subirono grandi rallentamenti – perfino quelli aerei, tanto che alcuni arrivi furono cancellati, data l’impossibilità di garantire decolli e arrivi in sicurezza – e il treno che collegava Cagliari a Oristano fu costretto alla sosta. Ingenti anche i danni inferti all’economia: i campi furono allagati, e le greggi disperse e uccise.
Cinque furono le vittime del terribile evento, fra cui un uomo di Sestu e tre donne di Capoterra, tutti investiti e uccisi dalla forza trascinante dell’acqua. Otto persone finirono a processo, accusate – a vario titolo – di omicidio colposo e inondazione colposa.