Vittoria con il batticuore per il Cagliari, un errore di Viviano nel finale spiana la strada ai rossoblù
Seconda vittoria in Serie A per il Cagliari di Rastelli che batte la Sampdoria col fiatone grazie ad un liscio di Viviano: l’estremo difensore biancoblù ha dato il via libera per il primo gol al ritorno dall’infortunio di Federico Melchiorri.
Seconda vittoria in Serie A per il Cagliari di Rastelli che batte la Sampdoria col fiatone grazie ad un liscio di Viviano: l’estremo difensore biancoblù ha dato il via libera per il primo gol al ritorno dall’infortunio di Federico Melchiorri. I rossoblù vincono 2-1 una partita ben giocata, con pochi passaggi a vuoto e una tenuta difensiva di alto livello, con Ceppitelli e Alves sugli scudi.
Nel primo tempo il Cagliari ha iniziato la gara con buon piglio, aggredendo la squadra di Giampaolo e cercando con Sau il possibile vantaggio nei primi minuti. La Sampdoria ha preso coraggio di minuto in minuto, interpretando bene il fuorigioco a discapito di Sau e lavorando sulle fasce con Alvarez alla ricerca delle punte centrali, ben marcate da Alves e Ceppitelli. L’ex Parma mostra i muscoli murando spesso Quagliarella e le incursioni di Linetty, aiutando un Pisacane talvolta in difficoltà. È Cigarini a scaldare i guanti di Storari, quindi l’estremo difensore è costretto ad uscire per uno stiramento durante un rinvio. Il Cagliari esce dall’affanno con un numero firmato da Padoin: in discesa sulla sinistra, l’ex Juve danza sulla linea di fondo e serve Joao Pedro per il tap-in vincente. Il vantaggio rasserena i rossoblù, anche se un errore di posizione di Murru rischia di innescare Muriel, bravo Isla a deviare la conclusione dell’accorrente Praet.
Nel secondo tempo è sempre il Cagliari a scattare meglio, ma vuoi l’imprecisione delle punte e vuoi la mira non eccezionale di Tachtsidis, la partita è rimasta bloccata. Lì è uscita la voglia della Samp di raggiungere il pari e c’è voluto un fallo non sanzionato su Barella per far scattare l’offensiva doriana conclusa col gol di Fernandes. Tempo pochi istanti – con Rastelli espulso per proteste – e il Cagliari ha trovando il nuovo vantaggio con un clamoroso infortunio di Viviano che ha dato via libera al gol di un esaltante Melchiorri. Nel finale poche emozioni, con i rossoblù che hanno tenuto le redini del punteggio senza mollare di un centimetro nemmeno nei cinque minuti di recupero finali. (BECK 18)
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Cagliari, grinta e sfortuna: all’Unipol Domus con la Juventus finisce 2-2
Dopo un primo tempo sontuoso, si è chiusa in pareggio tra Cagliari e Juve
Primo tempo sontuoso del Cagliari all’Unipol Domus: ottimo approccio del match e sfiorano la rete in più occasioni, fino ai due rigori del vantaggio. La Juve si vede annullare il gol che avrebbe riaperto la sfida messo a segno da Vlahovic: bianconeri totalmente tramortiti dalla grande prestazione dei rossoblù. Fondamentali alcuni errori dei rossoblu nella ripresa per buttare al vento quanto fatto nel primo tempo. La Juve, prima con un calcio di punizione di Vlahovic e poi un autogol di Dossena, pareggia in rimonta. Nella saccoccia un solo punto per gli uomini di Ranieri e ora testa al Genoa
Primo tempo. Nei primi venti minuti è il Cagliari a rendersi pericoloso dalle parti di Szczesny. La Juve soffre davanti alla pressione dei rossoblu, spinti anche dalla Nord che non smette di cantare e incitare i suoi. Al ventinovesimo, il Cagliari è a un posso dal gol e Juve sofferente sui corner. Un minuto dopo Piccinini viene chiamato al Var: tocco di braccio di Bremer sul precedente colpo di testa di Dossena. È calcio di rigore per i sardi. Al dischetto si presenta Gaetano che non sbaglia: trenta minuti dopo il fischio d’inizio il Cagliari è in vantaggio. Cinque minuti dopo altro rigore per i rossoblu: Szczesny stende in aera Luvumbo, Piccinini indica il dischetto. si presenta Mina e non sbaglia: Cagliari 2, Juve 0. L’Unipol Domus è incontenibile, l’entusiasmo è tanto e il pubblico è davvero il dodicesimo uomo in campo.
Secondo tempo. Il Cagliari ha lo stesso atteggiamento del primo tempo: pressa e sembra voler chiudere la partita. La Juve ora sembra essere uscita dal sonno. Guadagna al sessantunesimo un calcio di punizione: Vlahovic non sbaglia, aggira la barriera con il sinistro e batte Scuffet. Il pareggio della Juve arriva all’ ottantasettesimo con un autogol di Dossena che inganna l’estremo difensore rossoblu. Piccinini concede cinque minuti di recupero.
CAGLIARI (3-4-2-1): Scuffet; Hatzidiakos (87’ Wieteska), Dossena, Mina; Nandez (78’ Viola), Sulemana (46’ Prati), Makoumbou, Augello; Gaetano (69’ Deiola), Luvumbo; Shomurodov (78’ Viola). A disposizione: Radunovic, Aresti, Lapadula, Viola, Deiola, Prati, Oristanio, Jankto, Wieteska, Zappa, Obert, Kingstone, Azzi, Di Pardo. Allenatore: Ranieri
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Weah (69’ Mckennie), Alcaraz (46’ Yildiz), Locatelli (74’ Milik), Rabiot, Cambiaso (86’ Iling Jr); Vlahovic, Chiesa. Allenatore: Massimiliano Allegri. A disposizione: Pinsoglio, Perin, Kostic, McKennie, Nicolussi, De Sciglio, Alex Sandro, Rugani, Djalo, Milik, Yildiz, Iling Jr
Arbitro: Marco Piccinini
Marcatori: Gaetano 30’, Mina 35’, Dossena 86’ (Autogol)
Ammoniti: Szczesny, Luvumbo, Weah, Bremer, Nandez
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