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Santo Stefano. Strazzera punta in alto: “Obiettivo minimo il secondo posto. Ma non sarà facile.”

Primo anno da allenatore per Federico Strazzera, 39 anni, che dopo una carriera da bomber-girovago del pallone (Antoniana, Santo Stefano, S. Elena e Mandas in  Eccellenza,Asseminese, Senorbi,Arixi, Cus Cagliari, Isili,Villaputzu ,Sarroch in Prima, Ferrini Cagliari e Progetto S.Elia in  Promozione, Settimo, Antares in Terza) è tornato proprio dopo tanti anni (anno 1995) alla Santo Stefano, squadra che attualmente milita nel campionato di Seconda girone A. Uno score di tutto rispetto con 240 gol in carriera. Terza stagione alla Santo Stefano dopo il rientro nel 2013, con 78 gol con questa società, 2 quest’anno nella doppia veste di allenatore-giocatore.

“Sinceramente non avrei voluto neanche giocare quest’anno – racconta Chicco Strazzera – però la squadra ha avuto e ha tutt’ora qualche problema tra infortuni e lavoro e dunque mi sono dovuto rimettere gli scarpini, disputando due partite. Spero di recuperare qualche ragazzo, soprattutto ora che il campionato inizia la sua discesa verso la fine. La gara di domenica è stata dura e per questo è stata una vittoria importantissima (3-2 contro l’Atletico Cagliari ndr). Prima di tutto perché si trattava di un derby e poi perché dovevamo riscattarci dalla sconfitta dell’andata: eravamo stati un po’ ingenui. Poi è inutile nascondersi, in classifica siamo là e dobbiamo puntare almeno al secondo posto, visto quello che abbiamo fatto vedere fino ad oggi”.

“Ovviamente non sarà facile ma ho la fortuna di contare su un ottimo gruppo, unito, composto da bravissimi ragazzi, che si sono messi a disposizione e si impegnano tantissimo, migliorando molto rispetto all’inizio della stagione. Squadra che ha visto, oltre al cambio di modulo, anche l’innesto di alcuni giocatori. Infatti questi fattori hanno complicato l’avvio con un inizio dal punto di vista del gioco, non brillantissimo ma poi partita dopo partita sono riusciti a farlo loro. Ho un gruppo unito, con alcuni elementi di categoria superiore. Ultimamente si gioca veramente bene, e credo che per un allenatore sia il massimo vedere la propria squadra giocare un buon calcio. Il top è stata la gara contro la capolista, il Sestu, dove abbiamo fatto una grandissima prova, purtroppo segnata da alcune decisioni arbitrali, e purtroppo la vittoria è svanita. Grande gara, conclusasi con un pareggio che ancora ci va stretto e con i complimenti sinceri da parte degli avversari, ammettendo l’un giustizia del pareggio, dove invece sarebbe stato più giusta la nostra vittoria. Questo fa onore al Sestu”.

“Credo fermamente che un arbitro non possa influire più di tanto un risultato, siamo noi che determiniamo le partite, però sono ancora più convinto che in quella partita fu impossibile per noi determinare a pieno il risultato. Ci siamo trovati inspiegabilmente in inferiorità numerica per una espulsione e con l’assegnazione di 8 minuti di recupero, recupero in cui arrivò il pareggio della capolista. Ma ormai è andata. Si pensa avanti e domenica andiamo in casa del Flumini, altro derby e altra partita complicata. Obiettivi personali? Beh, migliorare, sono solo all’inizio, c’è tanto da imparare: da giocatore sono arrivato sino all’Eccellenza, il mio obbiettivo è cercare di fare meglio. Sono anche istruttore di calcio giovanile, seguo la categoria pulcini e sono responsabile della scuola calcio. Questo per introdurre un aspetto importante della società Santo Stefano, nella figura del presidente Gianmario Settinieri con i vari collaboratori e dirigenti, ossia quello di migliorare e investire sul settore giovanile e crescere contestualmente come società. Questo è un obiettivo a cui teniamo molto.”

 

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