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Intervista a Matteo Siddi, padre della pagina “Gesù di Cagliari”

946161_950850428318929_4330203417229540565_nÈ Matteo Siddi, classe 1984, il “padre” di Gesù di Cagliari, la versione sarda della figura centrale del cristianesimo che da tempo spopola sul web. In effetti questo ragazzo originario di Cagliari, dalla figura longilinea e dai lunghissimi capelli scuri, un pochino Gesù lo ricorda, ed è forse per questo che il personaggio da lui creato è riuscito in poco tempo a conquistare il cuore di oltre 44mila persone, fedeli seguaci della pagina Facebook “Gesù di Cagliari”.

In questa pagina, ogni giorno viene pubblicata una differente – ma sempre esilarante – reinterpretazione di un’opera iconografica, mentre settimanalmente viene proposto al pubblico un episodio de “I corti di Gesù di Cagliari”, piccoli cortometraggi che vedono come protagonista Matteo nelle vesti del buon Gesù.  Il tutto rigorosamente condito in salsa cagliaritana.

Attraverso questa intervista Matteo racconta di sé e di questo suo particolare alter ego, rispondendo inoltre a chi lo accusa di offendere la religione cristiana attraverso il suo personaggio.

Chi si nasconde sotto le bianche vesti di “Gesù di Cagliari”?

Il sottoscritto, un ragazzo di quasi 32 anni che nella vita ha due lavori: tabaccaio la mattina e cantante/attore la sera. Canto da quasi 16 anni, e lo insegno, ma nella vita ho sempre avuto una passione infinita per le risate: mi è sempre piaciuto far ridere gli altri.

Quando e come è nata l’idea di creare un Gesù cagliaritano?

Il personaggio è nato nel settembre 2015, grazie alle mie esperienze teatrali passate. Anni fa stavo preparando Jesus Christ Superstar, nel serio e ambizioso ruolo di Gesù, che ho sempre amato spudoratamente. Ovviamente a luci spente e lontani dal teatro, l’etichetta di “Gesù” mi è rimasta addosso e dunque spesso mi ritrovavo a fare battute nei panni del celeberrimo messia. Una mattina di settembre mi passò per le mani un programma per creare MEME, e cominciai così a farli su Gesù in una chat privata con amici. Inutile dirti che le risate furono tante e che da quel momento cominciai a pensare: e se provassi a rendere pubblico il tutto?

Tutti si chiedono: come nascono i meme? Come si arriva al “commento perfetto”?

In realtà l’idea è pressoché immediata. La ricetta è semplice: la quotidianeità del gergo è tutto. Il mio “Gesù” non è un messia ma è un uomo di Cagliari che per motivi ignoti ha l’importanza di una personalità come quella del vero messia dei vangeli. Io vedo nei quadri o nelle immagini la quotidianità di ognuno di noi, e scelgo inoltre accuratamente ogni termine per rendere il MEME immediato ed esilarante, aggiungendo ogni tanto qualche nome, così da premiare chiunque mi segua, nel mio piccolo.

Ormai più di 44mila persone seguono la tua pagina. Secondo te a cosa è dovuto questo successo?

Sono convinto che il successo sia da ricondurre a più elementi. Gesù di Cagliari rispecchia ognuno di noi. Bene o male tutti si sono ritrovati a pensare “Ehi, ma questo sono io!” e questo fa provare affetto verso il mio personaggio. Inoltre cura ossessivamente ciò che pubblico, non voglio siano presenti elementi volgari o blasfemi, il che rende tutto facilmente condivisibile e di buon gusto.

Che cosa rispondi a chi ti accusa di offendere, attraverso la tua pagina, la religione cristiana?

Che non conoscono Gesù di Cagliari o che perlomeno ne hanno una visione tremendamente superficiale. La mia parodia di Gesù è soft, quasi “affettuosa” direi. Io sono agnostico ma riconosco l’immenso valore di una figura come quella di Gesù. Il “mio” non è quello di Nazareth, è un uomo di Cagliari che piace a tutti e che tutti rispettano, una specie di “figo”. Le mie battute non prendono in giro nessuno e non sono mai blasfeme: sono solo situazioni surreali ed estemporanee che rendono simpaticamente Gesù “uno di noi”.

Avete qualche progetto futuro, qualche novità da annunciare ai vostri fans?

Sicuramente continuerò coi MEME senza sosta, regalando una risata al giorno a tutti i miei fans. Per quanto riguarda i corti, io e il cast abbiamo programmato 20 episodi, dunque ne rimangono ancora nove.  Ma se il pubblico continuerà ad amare la web serie e a seguirla con così tanto affetto, nulla ci vieterà di aggiungere altri episodi. Vedremo. Una cosa però la posso annunciare: stiamo organizzando la prima “Gesù di Cagliari Fest” e sarà all’FBI a Quartu. Ci saranno tanti personaggi del cast, sketch comici, vedremo gli episodi insieme, balleremo fino all’alba e soprattutto in anteprima venderemo le magliette di Gesù di Cagliari, che in tanti mi stanno chiedendo.

 

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