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Imprenditore del mese. Ivan Pibiri, creatore delle t-shirt e cover Tziarùa

Ivan Pibiri, classe ’73, ha trasformato la sua passione per il vintage e il pop in un vero e proprio lavoro artistico. Nel 2013 crea “Tziarùa”, una linea di T-shirt con grafiche divertenti e colorate, tra le quali quelle dedicate al Poetto, a Giorgino e Pirri. Ma anche tante altre. Recentemente, è approdato alle cover per cellulari, presentate al pubblico durante un evento svoltosi da Cover Store Cagliari, in via Garibaldi.  Le t-shirt vengono vendute in selezionatissimi negozi di abbigliamento, ma anche online, sul sito tziarua.com, mentre le cover sono commercializzate in esclusiva da Cover Store Cagliari.

Come nasce l’idea di Tziarùa?

L’idea di partenza era quella di promuovere un modo colorato e ironico di vivere la territorialità. Il mio sogno è poter vedere indossare delle t-shirt che promuovano l’appartenenza territoriale, evitando però i luoghi comuni di 4 mori, mamuthones o pavoncelle. Sia chiaro: non ho nulla contro, ma è bello anche allargare i propri orizzonti. Lo stile Tziarùa è intriso fino al midollo di sardità (e di cagliaritanità, se cosi può dire) ma, allo stesso tempo, è caratterizzato da un approccio pop che permette di decostruire e caricare di nuovi significati anche il più abusato degli intercalari o dei simboli.

Perché la scelta del nome Tziarùa?

Il nome Tzia Rùa mi consente di attirare l’attenzione e delineare uno stile con una sola parola. Il bello dell’esclamazione Tziarùa è che vale sia come insulto che come complimento. Inoltre, si capisce in un attimo che il motore di tutta l’operazione è l’ironia. Ironia che non deve mai cadere nella volgarità. Le espressioni colorite della parlata cagliaritana ci stanno tutte, ma non devono mai essere fini a se stesse. Ci vuole sempre un’idea grafica che faccia da contraltare.

Ci racconti come vengono create le t-shirt dall’inizio fino alla stampa finale.

Non c’è un procedimento standardizzato. Di solito parto da un’idea iniziale che provo a trasformare in idea grafica. Ci lavoro sopra e comincio a pormi mille domande, del tipo: ‘piacerà? La capiranno? Qualcuno si sentirà offeso?’. Dopodiché passo alla prova di stampa e se una volta stampata mi convince, allora vado avanti. Dopo varie vicissitudini (immaginate la difficoltà iniziale di chiedere preventivi a nome di una ditta che si chiama Tziarùa…) sono arrivato a un fornitore col quale mi sono inteso subito. E’ nato così un rapporto di lavoro che si è trasformato in amicizia. Lui sa che sono molto esigente per quanto riguarda la qualità sia della maglia che della stampa ed è sempre pronto a venirmi incontro sia tecnicamente che con consigli ad ampio spettro.

Che riscontro hanno avuto sinora tra la gente?

Tutto mi sarei potuto immaginare ma non di vedere signore della “Cagliari bene” andare in giro per le vie del centro con una Tziarùa portata con orgoglio. Sono cose che mi riempiono il cuore di gioia, anche perché questo significa che l’operazione funziona. Ovviamente il target è abbastanza ampio, ma il grosso dei fan di Tziarùa si colloca tra i 30 e i 40 anni. Ci tengo inoltre a sottolineare che circa il 60% del totale delle maglie è comprato da donne e questa è una piccola conquista dato che, nel settore. c’è la (falsa) convinzione che le t-shirt siano esclusivo retaggio degli uomini.

Recentemente c’è stata la presentazione delle cover per cellulari. Com’è andata?

In questo genere di eventi è bello vedere la mescolanza di fans (c’è un gruppo eterogeneo di fedelissimi che non se ne perde uno) da una parte e “nuove leve” dall’altra. Ovviamente è ancora presto per fare un bilancio, ma per ora la risposta è positiva. Abbiamo scelto 5 grafiche pescate tra le t-shirt più amate e abbiamo notato che l’idea funziona e soprattutto mi avvicina a un nuovo pubblico. Intanto ci portiamo avanti collavoro e siamo praticamente pronti a lanciare le nuove cover per Natale. Perché le cover, come le t-shirt, sono un ottimo regalo.

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