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Cagliaritani nel mondo. Valeria Erasmo, architetto a Zurigo

Valeria Erasmo, 29 anni cagliaritana, è laureata in Architettura delle Costruzioni all’Università di Cagliari. Tre anni fa ha deciso di trasferirsi a Zurigo, nella Svizzera tedesca, insieme al suo fidanzato. Qui ha conseguito un Master in Urban Design, che le ha permesso, dopo soli due mesi, di trovare lavoro come architetto presso uno studio privato.

Come ti sei sentita quando hai dovuto lasciare la Sardegna?

Mi è sempre piaciuto viaggiare e fare nuove esperienze. Dapprima ho trascorso tre mesi a Barcellona grazie alla borsa di studio del programma Erasmus Placement; successivamente, sono volata a New York per altri tre mesi di tirocinio tramite il programma Globus Placement . Perciò, da subito sono stata pronta ad affrontare questa sfida emozionante, e non ho sofferto più di tanto il fatto di dover lasciare la mia terra.

Come mai hai scelto proprio la Svizzera?

Per vari motivi. In primo luogo, l’Università svizzera è una delle migliori al mondo, sicuramente una delle prime in Europa. Inoltre, il settore dell’architettura è molto dinamico. Si costruisce molto, e di conseguenza cercano sempre architetti, quindi è più facile trovare lavoro in questo campo. Anche il clima, devo dire, non mi dispiace per niente. A Zurigo c’è spesso il sole. Le estati sono calde (sicuramente non afose come in Sardegna) e gli inverni non sono mai freddissimi come si può pensare.

Com’è la vita a Zurigo? E’ stato facile ambientarti?

Ambientarsi non è stato un problema. Semmai, l’ostacolo principale è stato la lingua. Qui si parla tedesco, ma nella variante svizzera, quindi ancora più difficile. Quando sono arrivata, non conoscevo minimamente questo idioma. Dopo il master, ho frequentato assiduamente un corso di tedesco, dopodichè ho trovato lavoro. La vita qui è a misura d’uomo. I servizi in tutti i settori, sono efficientissimi e la burocrazia praticamente inesistente. Zurigo è una città molto pulita e ordinata.

Come vedi il tuo futuro?

Per ora non ci sto pensando. Credo, comunque, che questa sia una tappa e non escludo quindi che possa spostarmi per vivere nuove esperienze. Attualmente, possiedo un visto lavorativo di cinque anni, per cui penso proprio che resterò qui ancora a lungo.

Cosa ti manca della Sardegna? Desideri un giorno poter tornare?

Il cibo, la famiglia, gli amici e,ovviamente, il mare. A Zurigo c’è un bellissimo lago e ci si può fare il bagno, ma non c’è paragone con il mare della Sardegna. Tuttavia, mi sto immergendo talmente tanto nella realtà svizzera che, vedendo come funzionano bene le cose, per il momento non penso minimamente di tornare indietro. Ciò non toglie che la nostalgia c’è, eccome.

Consiglieresti ad un giovane sardo di fare un’esperienza come la tua in Svizzera?

Certamente.  Ma allo stesso tempo, bisogna essere consapevoli del fatto che se non si conosce la lingua, si trova lavoro solo nei ristoranti italiani. Inoltre, la vita è molto cara, così come gli affitti, per cui devi guadagnare il triplo del prezzo di un appartamento per potertelo permettere. Altra cosa molto importante da sapere è che la sanità non è gratuita. L’assicurazione sanitaria è obbligatoria, ma in cambio si ha un servizio tra i più efficienti. In generale, però, è un’esperienza che consiglio vivamente.

 

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