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Riccardo Onnis da Carbonia alla Cina sull’onda della musica

Riccardo Onnis è un ragazzo di 25 anni originario di Carbonia. La passione per il cinema, in particolare per Quentin Tarantino, ha dato ispirazione al suo nome d’arte, Rich Tarantino. Quello per il cinema, non è però il suo unico amore: dopo aver studiato canto per sei anni, Rich ha infatti capito che quella della musica sarebbe stata la sua strada. Infatti è divenuta questa l’arte attraverso la quale questo ragazzo dai capelli sempre colorati, da qualche anno a questa parte si racconta. Importanti proposte due anni fa lo portarono a trasferirsi in Cina, e a coltivare in Oriente la sua passione per il pentagramma.

C’è stato un momento in cui ha capito che la musica sarebbe stata il suo futuro?

La passione per la musica è sempre stata dentro di me, è un qualcosa di innato. Ho iniziato a esibirmi in pubblico all’età di dodici anni: ricordo come fosse ieri l’esibizione nel teatro della mia città. Il contatto con il pubblico mi fece capire che la mia vita sarebbe trascorsa su un palcoscenico.

Che cosa l’ha spinta a trasferirsi in Cina?

Mi sono trasferito in Cina nel dicembre 2013, principalmente in seguito alla pubblicazione del brano “Hey Monster”, che mi diede un po’ di visibilità. Sono così stato contattato dalla Cina, dove mi hanno offerto la possibilità di creare qualcosa in ambito musicale e artistico in una parte del mondo stupenda, che mi ha sempre affascinato. I miei genitori rimasero abbastanza spiazzati quando dissi loro che avevo intenzione di accettare la proposta e che sarei presto partito: non ci credevano, erano confusi ma allo stesso tempo anche felici di vedermi “svoltare”. Per un primo periodo ho vissuto a Shenzhen, poi a Hong Kong, città con uno skyline meraviglioso, presente nel mio video musicale “I miss you”.

Qual è il genere musicale di cui si occupa?

Mi occupo principalmente di musica electro-pop, ma amo sperimentare, quindi nelle mie tracce ci sono diverse influenze e contaminazioni. Mi piace assistere all’evoluzione dei trend musicali e cerco di essere sempre al passo coi tempi,  essere “fresh”. Credo in generale che il mio successo in Cina sia dovuto non solo al genere musicale da me proposto, molto apprezzato anche dall’altra parte del mondo, ma anche dal mio personaggio: gli asiatici sono molto affascinati dalla nostra cultura occidentale e credo che mi abbiano trovato molto “interessante”.

Momentaneamente sta lavorando a qualche progetto? Ha intenzione di portare la sua musica anche in Italia?

Sto lavorando al mio nuovo progetto proprio in Sardegna: il mio sogno sarebbe infatti quello di riuscire a fare quello che amo in Italia, e i presupposti ci sono! Il problema è che nella nostra nazione credo manchino idee giovani: tutto, dalla politica all’intrattenimento, è in mano ai “vecchietti”. Non dico che questo non sia giusto, perché sicuramente serve esperienza, ma bisogna dare spazio a noi giovani. Il web e i social stanno cambiando tutte le carte in tavola, sono sicuro che prestissimo noi giovani otterremo la nostra rivincita, e avremo molto più spazio!

 

 

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