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Gli ogliastrini scrivono a babbo Natale…(Parte II)

Il Natale sta arrivando e il 2014 volge al termine: tra meno di un mese quest’anno pieno di avvenimenti passerà il testimone al 2015. E mentre i più piccini si accingono a scrivere la letterina a Babbo Natale, ci domandiamo: cosa scriverebbero i nostri ogliastrini più grandicelli in una ipotetica lettera destinata al barbuto portatore di doni? Cosa vorrebbero trovare sotto l’albero di Natale?  Questa volta le lettere arrivano da Alessandra Sodde, Seconda Carta e Maurizio Cheri che in poche righe  tornano un po’ bambini, rivolgendosi a Babbo Natale con fiducia e speranza per l’anno che verrà.

Alessandra Sodde, 27 anni

Caro Babbo Natale,

sono passati diversi anni dall’ultima volta che ti ho scritto, ricordo ancora, pregandoti affinché ricevessi la Barbie più gettonata del momento, da allora sono cambiate tante cose. Chi ti scrive non è più la bambina di un tempo ma una ragazza dai mille sogni che si sta impegnando giorno dopo giorno per la costruzione del proprio futuro, vivendo e apprezzando la quotidianità come se ad essa non seguisse un futuro. Nonostante siano passati da tempo i giorni in cui giocavo con le bambole, non mi sento troppo grande per rivolgermi a te, anzi, l’idea di scrivere all’unica persona che è stata capace di rendere l’attesa del suo arrivo così emozionante e ricca di gioia per tanti anni, fa risvegliare in me quella medesima speranza e serenità che sentivo da bambina. La lista delle richieste è oggi molto più lunga rispetto al passato, ma tra queste, ve ne sono alcune che ho veramente a cuore da tempo. Per prima cosa vorrei che Pace non fosse solo una parola di 4 lettere e vorrei non accendere più la tv e vedere immagini di bambini che muoiono poiché vittime di violenza privata, di guerre, di tanta crudeltà. Vorrei continuare ad essere l’orgoglio dei miei genitori e ripagarli dei tanti sacrifici passati e attuali che mi hanno reso la ragazza che sono, vorrei vedere i miei amici felici e realizzati, vorrei avere sempre la forza di credere nei sogni e la grinta per costruire un futuro all’altezza delle mie alte aspettative. Un futuro da condividere non con una, ma con La persona pronta a saltare nel vuoto con me.

 

Maurizio Cheri, 36 anni

 Caro Babbo Natale,

qualcuno mi ha detto che tutti gli anni ricevi tantissime lettere dai bambini di tutto il mondo, che hai tante renne e una slitta magica dove carichi i regali e in una notte fai il giro del mondo per distribuirli! Ma c’è un limite di età o possono scrivere anche i bimbi grandetti?! No perché se così fosse…avrei qualche richiesta per te. Non farti ingannare dal “qualche”, le mie non sono richieste materiali, quindi non rubano molto spazio nella tua slitta, ma sono tante, così tante che non saprei da dove iniziare! Devi sapere che nel mondo in cui viviamo ci sono tantissimi problemi da risolvere e per quante persone ci siano sul nostro bellissimo pianeta, non si riesce a venirne a capo!! Devi sapere anche che la causa dei nostri mali siamo proprio noi stessi, che spesso e volentieri non vediamo a più di un palmo del nostro naso e ci preoccupiamo solo di quello che abbiamo a portata di mano. Ecco che così, scrivendo e pensando, la mia richiesta diventa semplice semplice….caro Babbo, se quest’anno riesci a distribuire nel mondo un po’ di buon senso penso che tutto si risolva subito, o se non subito, almeno sarà l’input perché le persone facciano in modo di essere felici e di aiutare chi è in difficoltà, con intelligenza! E mi raccomando un richiamino ogni anno! Dai che tutto sommato te la cavi con poco! Auguro un buon Natale anche a te circondato da tutte le persone che ti vogliono bene (e siamo tanti!). Un  grosso abbraccio.

Seconda Carta, Poetessa

Caro Babbo rosso che arrivi festante con le renne dalla splendida Svezia con pacchi-dono per tanti, non chiedo nulla per me, in quanto mi reputo molto fortunata già per ciò che possiedo. E poiché sognare non costa niente e i sogni si sa, sono a costo zero e muoiono all’alba, mi piacerebbe che arrivassero confezionati in uno di quei bei sacchi natalizi che tu porti, tanti valori,  affetti, positività, abbondanza, amore, tolleranza, rispetto per l’umanità intera. Mettili sotto l’albero addobbato e scintillante di lucine, o vicino al presepe tra i pastori e i contadini. Ne abbiamo un gran bisogno. La mia non vuol essere una constatazione retorica ma intuisco che spesso si senta la mancanza di piccole cose condivisibili e necessarie che un tempo ci rendevano felici. Il mio pensiero in questo Natale che si preannuncia austero, va ai bambini, agli ammalati, agli anziani, ai disoccupati, ai carcerati, a chi vive in solitudine, a chi sta sulla strada, ai soldati di guerre non volute, a chi non si accorgerà nemmeno delle festività e non mangerà neppure una minestra calda, una fetta di panettone o pandoro. Agli ogliastrini e ai sardi tutti auguro un Natale sereno e gioioso, all’insegna delle nostre tradizioni. Buon Natale di cuore. Nella  poesia “Natività” esprimo lo spirito natalizio, a modo mio.

NATIVITA’

E scenderanno dai monti

di Barbagia e Supramonte

i miei pastori

con greggi pasciute e sudore in fronte;

arriveranno dal mare

i pescatori scalzi di Arbatax

rugosi in volto

con ceste di pesci guizzanti

tue genti ad omaggiarti.

Vedrai scritta la fatica

su quei visi noti

al calore di fuochi scoppiettanti,

e Tu Pargolo del cielo

una carezza gli porgerai

con dolcissima tenerezza.

Bisbigliando, suggerirai

“rispettate la Madre Terra,

ripudiate ogni guerra

ovunque voi siate.

La serenità è un buon dono

se c’è pace nel cuore dell’uomo”.

Buon Natale!

 

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