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Recitazione tra realtà e finzione. Angioni ospite di “Realithing”

Mercoledì 18 giugno, l’attore cagliaritano tiene un workshop di recitazione all’interno del laboratorio organizzato dai Figli d’Arte Medas. L’evento è aperto anche ai non iscritti.

 

Secondo workshop per “Realithig Re-Opera”, il laboratorio teatrale organizzato dalla compagnia Figli d’Arte Medas. Mercoledì 18 giugno dalle ore 20 alle 22 al Teatro Sant’Eulalia di vico Collegio 2 a Cagliari, sarà l’attore Carlo Antonio Angioni a tenere la lezione dal titolo “Dissertazioni tra Realtà e Finzione – L’Attore e il Pubblico: chi è di scena?”, esplorando un percorso di recitazione a metà tra realtà organica e processo creativo.

 

L’evento è inserito all’interno del laboratorio teatrale “Realithing  Re-Opera”, organizzato dall’Associazione Figli d’Arte Medas e tenuto da Gianluca Medas, direttore artistico della Compagnia. Giunto alla quarta edizione, quest’anno il laboratorio è incentrato sul tema delle opere liriche, connubio per eccellenza tra teatro e musica. Il workshop è aperto anche ai non iscritti al laboratorio: la quota di partecipazione è di 30 euro.

 

Il docente. Attore cinematografico e teatrale, autore e regista, Carlo Antonio Angioni inizia il suo percorso nel 1995. Studia recitazione con maestri come Oida, Goldschmidt, Lecat, Bonacelli, Zappareddu, Lebreton e Cianciulli. Recita nel film “5×2” di François Ozon (Cannes 2004) e nella serie televisiva “Crimini” nell’episodio “Disegno di Sangue” diretto da Gianfranco Cabiddu (RAI Fiction). Nel teatro, tra gli altri, lavora con Medas, Angioni e Gagliardo. Da oltre 15 anni tiene corsi e laboratori di teatro. Direttore artistico e fondatore dell’Associazione culturale “Libri à Buffet” cura la rassegna “Parole, Note e Cucina”. Nel 2010 diviene direttore artistico di Artifizio Associazione Culturale, per la quale cura la rassegna di giornalismo di inchiesta “Teatro di Guerra”, giunta quest’anno alla quinta edizione.

 

Realithing si basa sull’improvvisazione e la ricerca della naturalezza attraverso il background che ognuno possiede, per raggiungere un maggiore coinvolgimento emotivo che guidi l’interpretazione: fatti di cronaca o ricordi personali forniranno lo spunto da cui partire per realizzare una drammaturgia che tenga conto delle personalità dei personaggi evocati.

 

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