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Commissariamento Province, il territorio si mobilita.

 

provincia ogliastra

Temuta o agognata a seconda dei punti di vista, la fatidica data del percorso che porterà alla soppressione delle Province è arrivata.

 

Da domenica 30 giugno la Regione avvierà le procedure per la chiusura degli enti intermedi, prima quelli di nuova istituzione (Ogliastra, Gallura, Medio Campidano e Sulcis) poi quelli storici. Con un provvedimento che viene di volta in volta definito arrogante o il rispettoso della volontà popolare sancita dal referendum, il Consiglio regionale ha decretato la fine dell’esperienza di autogoverno ogliastrino e l’arrivo del commissario.

 

La battaglia, tutta politica, è solo all’inizio ma le reazione non si sono fatte attendere. “Il presidente Cappellacci almeno una volta potrebbe dire la verità e cioè che le Province non sono state soppresse, ma commissariate” commenta il consigliere regionale ogliastrino del Pd, Franco Sabatini. “La maggioranza e il suo presidente – prosegue il consigliere regionale democratico – non hanno presentato alcun progetto di riordino degli enti locali, hanno solo compiuto un atto di arroganza politica. È chiaro ed evidente a tutti che il loro unico intento è quello di spartirsi i territori, occupando le province”. Che il sentimento anticasta si sia impadronito anche degli elettori sardi (non proprio di quelli ogliastrini che di certo non si sono accalcati di fronte alle urne) è un dato di fatto ma per l’esponente del Pd ci sono altre strade per rispettare la volontà popolare che ha sancito la chiusura delle Province. “Non è questo il modo – conclude Sabatini – per dare seguito ai referendum”.

 

Ancora più veemente è la reazione del presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu a capo dell’Ups (unione province sarde). “Restituiremo l’onore agli eletti delle province illegalmente espropriati di un mandato ricevuto dal popolo” si legge in una nota di Deriu. “I consiglieri regionali che hanno perpetrato questo orribile attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, prima che degli eletti, dovranno rispondere della loro sconsideratezza in tutte le sedi competenti. Qualcuno – incalza Deriu – invoca la modifica dello statuto: ci chiediamo con quale coraggio costoro,  inconcludenti e inadeguati,  capaci solo di leggine, possano  osare anche solo di pensare di accostarsi a norme costituzionali. Come detto non tollereremo  oltre questa continua lesione della legalità ed  incessante violazione dei diritti democratici”.

 


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