Site icon cagliari.vistanet.it

Reparto di Ostetricia di Lanusei: nuove strategie per evitare la chiusura

Risale a qualche mese fa l’annuncio da parte del Ministero della Sanità, della imminente soppressione dei reparti che non raggiungessero i 500 parti annuali. Visto lo scarsissimo numero di nuovi nati in Ogliastra (molte mamme scelgono gli ospedali di Cagliari o Nuoro), anche il reparto ostetricia dell’Ospedale di Lanusei rischierebbe di chiudere presto le proprie porte. In uno scenario pieno di incognite e tutt’altro che roseo, la Asl 4 ha deciso di correre ai ripari, con una serie di iniziative volte al miglioramento e al potenziamento dei servizi offerti alle mamme che scelgono l’Ospedale di Lanusei per dare il benvenuto al mondo ai propri figli. Il triennio 2013-2015, se tutto andrà secondo i piani, potrebbe portare all’interno delle stanze del Reparto una ventata di novità, grazie ad attrezzature all’avanguardia che consentiranno alle partorienti un parto più ‘comodo’ e meno traumatico. Le future mamme potranno far nascere i propri bimbi in piedi o usufruire della doccia idromassaggio, in un ambiente confortevole e accogliente. Come dichiara Francesco Pintus, direttore generale della Asl 4 “Il percorso maternità figura tra gli obiettivi prioritari inseriti nel documento programmatico dell’azienda per il triennio 2013 – 2015. È prevista l’adozione del ‘parto senza dolore’ ed il potenziamento dell’assistenza alla neo mamma”. Secondo la Asl 4, insomma, un incremento dell’offerta  porterà ad un aumento delle nascite all’interno dell’Ospedale ogliastrino. Tanti buoni propositi, tante iniziative, ma la strada potrebbe essere ancora lunga: ad avere l’ultima parola, infatti, sarà l’Assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci. “La questione della riorganizzazione dei punti nascita sarà uno dei temi della conferenza Stato -Regioni – spiega l’Assessore- Ricordo che il limite fissato dal Ministero della Salute è di mille parti all’anno, e non 500. Quest’ultimo ulteriore limite può essere accettato esclusivamente in presenza di condizioni particolarmente disagiate.”

Exit mobile version