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Il mio segreto: intervista con l’autrice

“Il tempo passa e vivi in un ambiente dove tutti ti fanno credere di essere sbagliata. Prendi decisioni importanti per la tua vita, magari ti sposi, magari metti al mondo un figlio, facendo quasi una promessa a te stessa di non dover più pensare a certe cose. Spesso però ci s’imbatte nel proprio destino nella strada presa per evitarlo”

Nel 2010 ha fatto capolino in libreria un romanzo che ha fatto discutere, edito dalla casa editrice cagliaritana La Riflessione. Il motivo di tanto dibattere è legato al fatto che quella narrata è una storia vera e che tale storia parla della relazione tra due giovani ragazze ogliastrine. L’autrice ( che ha scelto di essere presentata con lo pseudonimo Anastasia) racconta in questo coraggioso libro tutte le difficoltà di una ragazza, che moglie e madre, si rende conto di essersi innamorata follemente di un’altra donna. Descrive così i mesi dolci e amari trascorsi a difendere la propria storia d’amore di fronte alla propria famiglia e ad una comunità in cui i pregiudizi nei confronti dell’omosessualità purtroppo sono ancora vivi. Ad aver scatenato la curiosità nei confronti del testo è stata anche la modalità narrativa schietta e provocatoria: i momenti di intimità sessuale, ad esempio, sono descritti con dovizia di particolari e grande trasporto. A due anni dall’uscita del romanzo “Il mio segreto”, facciamo due chiacchiere con Anastasia.

Questo romanzo ha il sapore dello sfogo. Cosa rappresenta per te la scrittura?

Per me la scrittura è libertà ed evasione. Mi permette di resettare la mente, di chiarirmi le idee, di individuare un mio percorso: ecco perché lo faccio da sempre. A volte poi trasferisco sulla carta ciò che nell’animo è troppo difficile da conservare. È una questione di sopravvivenza.

Quali sono state le reazioni di amici e familiari dopo l’uscita del tuo romanzo?

Per gli amici non è stata propriamente una sorpresa perché quasi tutti erano al corrente del mio orientamento sessuale e della mia storia. La vera sorpresa per molti è stata invece quella di scoprirmi molto dolce e fragile, visto che nel quotidiano tendo a mostrami piuttosto dura. Il mio ex marito è stato splendido e comprensivo, seguendomi in tutte le fasi artistiche che hanno portato alla pubblicazione. Con la mia famiglia d’origine invece le cose sono andate diversamente, anche perché l’ambiente da cui provengo è fortemente cattolico. Mio fratello, ad esempio, non mi ha parlato per sei mesi. Ora con loro va meglio, sono certa di aver fatto la scelta giusta.

Come ti sei trovata con la casa editrice La Riflessione?

Benissimo. Mi sono sentita sempre incoraggiata e soprattutto protetta. Hanno capito che la situazione era delicata, che c’era di mezzo un matrimonio e una bambina.

Hai pensato ad un secondo libro?

Era pronto, sarebbe dovuto uscire a giugno. Parlava della mia rinascita, di come ho affrontato il periodo successivo alla mia separazione e alla morte di mio padre. Di come, nonostante il dolore e il dispiacere, mi sono risollevata iniziando una nuova vita. Parlava soprattutto del mio essermi nuovamente innamorata. La delusione ricevuta da questa storia, però, mi ha fatta desistere dal progetto editoriale….e il libro è finito nel cestino. Non me la sentivo.

Il libro termina con il racconto della rottura tra te e la tua Beatrice, dovuta agli ostacoli creati dalla sua famiglia. Cosa è successo dopo?

Dopo la rottura che descrivo nel libro io e Beatrice ci siamo rimesse insieme per poi lasciarci mesi dopo per motivi comunque non legati all’opinione delle altre persone. Infatti i suoi genitori, che inizialmente avevano fatto di tutto per allontanarci, alla fine se ne sono fatti una ragione e hanno deciso di lasciare che la figlia fosse semplicemente  felice.

La storia è scandita da incontri sessuali che tu descrivi senza remore. Quali sono state le reazioni dei lettori? E quelle di Beatrice?

Quando il libro è uscito io e Beatrice stavamo ancora insieme. Lei era entusiasta di vedere nero su bianco la nostra storia d’amore. Si è dichiarata orgogliosa di me e per nulla infastidita dalle descrizioni esplicite della nostra intimità. Eravamo molto innamorate e orgogliose della nostra passione. Parlo di sesso, certo, ma di un sesso che seppur selvaggio grida dolcezza, amore e purezza. Nulla di cui vergognarsi. Ovviamente però le reazioni ci sono state, non nego di essere stata volutamente provocatoria. Molti si sono scandalizzati, altri si sono incuriositi. Altri ancora imbarazzati. Soprattutto gli uomini, che forse non hanno ben chiaro cosa possa succedere tra due donne in una camera da letto.

Che libri leggi?

Posso definirmi una lettrice onnivora. Ma in particolare amo il genere fantasy perché come pochi riesce a farmi evadere da una realtà che spesso mi fa male. Inoltre sono molto affascinata dai testi di psicologia: sono una persona sempre alla ricerca di risposte!

Tua figlia è alle elementari. Come affronti con lei la situazione?

Quello della mia omosessualità non è mai stato un tabù con la bambina, anche perché è stato introdotto per gradi. I bambini sono eccezionali, puri e senza pregiudizi. Finora non ci sono stati particolari problemi. Quello che mi preoccupa è che il padre ora possa inculcarle il concetto che sia una cosa sbagliata, remando così contro il mio lavoro.

Progetti per il futuro?

Sicuramente continuare a scrivere. Non posso farne a meno. Poi spero di trovare l’amore, una complice di vita che mi faccia pensare che tutti questi ostacoli, tutta questa sofferenza siano serviti a qualcosa. Ho voglia di vivere con la mia donna alla luce del sole, di godere della quotidianità con lei e la mia bambina. E avere magari altri figli con lei.

 

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