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Monumenti bolognesi. La Basilica di San Petronio, la quinta chiesa più grande d’Italia

Nel cuore di Bologna si erge una maestosa testimonianza di fede e grandiosità architettonica: la Basilica di San Petronio. Questo imponente edificio sacro, dedicato al patrono di Bologna, San Petronio, è un simbolo della storia, della cultura e dell’arte che caratterizzano la città.

La sua costruzione di San Petronio ebbe inizio nel lontano 1390, seguendo il progetto dell’architetto Antonio di Vincenzo. Nonostante la sua maestosità e la sua importanza per la città, l’opera non fu mai completamente terminata. Tuttavia, ciò non ha minimamente scalfito il suo prestigio e la sua fama come uno dei monumenti più importanti di Bologna.

La basilica, situata sulla rinomata Piazza Maggiore, rappresenta un mix unico di stili architettonici, con influenze gotiche e rinascimentali. La sua facciata, ancora incompiuta, cattura immediatamente l’attenzione dei visitatori, con i suoi dettagli finemente scolpiti e la sua imponenza che si erge sulla piazza. I suoi 132 metri di lunghezza, 60 metri di larghezza e 45 metri di altezza la rendono la quinta chiesa più grande d’Italia, se si esclude San Pietro che dal 1929  fa parte del territorio della Città del Vaticano.

Uno dei tesori più pregevoli di San Petronio è il suo portale principale, un capolavoro della scultura del XV secolo realizzato da Jacopo della Quercia. Il portale accoglie i visitatori con la statua della Madonna col Bambino tra i santi Petronio e Ambrogio, circondata da raffigurazioni dell’Antico e del Nuovo Testamento.

All’interno della basilica, si può ammirare una ricchezza di opere d’arte e di dettagli architettonici. Le cappelle laterali sono ricche di affreschi e dipinti realizzati da rinomati artisti del passato. Ad esempio, nella quarta cappella, Bartolomeo Bolognini commissionò a Giovanni da Modena un ciclo di affreschi che rappresenta la visione dell’aldilà secondo la Divina Commedia di Dante Alighieri.

La basilica è anche famosa per la sua meridiana, creata da Gian Domenico Cassini nel XVIII secolo. La luce solare che filtra attraverso un foro alto 27 metri interseca la meridiana a mezzogiorno, creando un affascinante spettacolo di luce e ombra all’interno della chiesa.

 

 

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