Sono due i grandi ordini di intervento che sono stati delineati: una politica per i Cantieri, che prevede interventi rapidi e capaci di incidere subito sulla crisi occupazionale e una dei Bonus per sollecitare le aziende ad assumere, in particolare giovani. Il quadro delle risorse finanziarie disponibili è stato reso noto dell’assessore Raffaele Paci, cui la Legge finanziaria affida, per il tramite della Cabina di regia sulla Programmazione unitaria, la programmazione delle risorse. «Abbiamo 128 milioni per Lavoras, che ha un orizzonte almeno triennale: diamo continuità infatti con uno zoccolo duro di risorse regionali di ulteriori 70 milioni per il 2019 e altrettanti per il 2020. Sui cantieri abbiamo 45 milioni: c’è grande apertura sui settori di intervento e interesseranno competenze diverse e a diversi livelli. L’idea è di attribuire le risorse direttamente ai Comuni, sulla base delle liste dei disoccupati e individuando criteri che tengano conto della situazione concreta, quale il livello di spopolamento. I Comuni potranno attivare direttamente i cantieri, se avranno spazi assunzionali, o fare affidamenti diretti alle cooperative di tipo B, già esistenti e attive. Altri 48 milioni li mettiamo invece sui Bonus. A tutto ciò si sommano gli interventi già in essere quali le misure del piano per il lavoro, per i lavoratori over 55, per le situazioni di crisi, le altre tipologie di cantieri già esistenti, le risorse per la conciliazione e altro ancora».
L’assessora del Lavoro Virginia Mura ha fatto rilevare gli ulteriori effetti attesi, in materia di bonus occupazionali, dalla normativa nazionale ed ha sottolineato la mancanza di alcune qualifiche professionali specie nei settori innovativi e tecnologici: «Vogliamo allineare le competenze e formare i lavoratori perché abbiano le competenze che le imprese richiedono, creando e incentivando lavoro stabile e di qualità. Abbiamo in corso oltre 4mila tirocini. La sfida è che il tirocinio diventi occasione di lavoro fisso. Per questo a fine mese, quando termineranno i primi tirocini, incentiveremo le aziende per trasformarli in posto di occupazione stabile».
L’assessore Cristiano Erriu, intervenuto all’ultimo tavolo con Anci e Cal, ha sottolineato l’importanza del protagonismo degli enti locali, che “sono chiamati ad essere molto operativi. Sarà importante coinvolgere le cooperative che hanno legami stretti alle comunità di appartenenza per le quali svolgono servizi di interesse pubblico. Questo piano si rivolge anche alle imprese private e al movimento cooperativo. Penso ad esempio a interventi su usi civici, economia della conoscenza, ambiente e risorse locali: abbiamo la grande opportunità di creare servizi utili e duraturi. Per questo puntiamo alla dimensione territoriale sovracomunale e alla costruzione di reti. Ricordo inoltre la possibilità di interfacciarsi con le misure nazionali del programma ‘Resto a Sud’, destinato anche alla Sardegna».
A breve anche la creazione dell’Osservatorio regionale previsto dalla Legge, che sarà formato da una rappresentanza della Giunta, del Consiglio regionale, degli Enti locali, dei sindacati e delle associazioni economiche. Il suo compito sarà quello di monitorare l’efficacia e gli avanzamenti del piano LavoRas.
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