Avete presente quelle persone che dove le metti stanno? Imbranati, buoni a nulla, che non hanno particolari abilità, né tanto meno spirito di iniziativa? La lingua sarda, che sa essere tagliente come una lama affilata, ha un’espressione che riassume tutte queste caratteristiche: “Sesi fattu e lassau” (Sei fatto e lasciato).

Un’espressione, spesso anche italianizzata, usata per apostrofare chi non sa fare neanche le cose più semplici, ma anche colui che è totalmente privo di proattività, che non prova a migliorarsi. Insomma, se qualcuno vi dice:«sesi fattu e lassau», sicuramente non vi sta facendo non un complimento!

Detti sardi: “pagu genti, bona festa”, poca gente, bella festa (lo stesso).

Questo modo di dire tipicamente sardo è una variante dell’italiano “pochi ma buoni“. Il concetto è simile. Dicendo così un sardo fa intendere che in un determinato luogo (che ci sia una festa, una cena o qualsiasi altra iniziativa) la riuscita dell’evento funzionerà lo stesso, anche se è arrivata poca gente.

“Pagu genti, bona festa”, anche se c’è poca gente, ci si potrà divertire lo stesso.