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Mestruazioni dolorose, in Italia petizione on-line e un’azienda concede congedo da lavoro

La Spagna, nei giorni scorsi, è stato il primo Paese europeo a introdurre nel suo ordinamento il diritto al congedo per le mestruazioni dolorose.

Con l’approvazione del progetto di legge sui diritti sessuali e riproduttivi delle donne, le lavoratrici potranno usufruire  di permessi nel caso soffrissero di patologie invalidanti.

A tal proposito anche l’Italia potrebbe seguire la strada normativa intrapresa dalla Spagna. Infatti sulla piattaforma Change.org è stata lanciata, da Alexia Altieri, una petizione che ha già raccolto diverse migliaia di firme e chiede il diritto allo smartworking per le donne che soffrono di dismenorrea.

Ma c’è chi ha fatto un passo ulteriore, come Carlotta Gagna – titolare dell’azienda Trainingpink – che ha introdotto per le sue lavoratrici il congedo mestruale, adottando la linea spagnola.

Scrive sui social la celebre personal trainer: “Come molte di voi sapranno, la Spagna ha introdotto il diritto al congedo per le mestruazioni dolorose. La cosa mi ha toccato molto. Soffro di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e so cosa significa dover lavorare quando sei piegata in due dal dolore durante il ciclo.

Purtroppo in Italia invece la situazione è ferma. La proposta di legge Italiana sulla dismenorrea del 2016 – molto simile a quella spagnola – non è stata approvata e al momento non si sa se verrà mai ridiscussa.

Per questa ragione, in Traininpink abbiamo deciso di fare qualcosa di concentro al riguardo per le donne e le ragazze del nostro team. Da oggi infatti abbiamo introdotto in azienda il congedo mestruale e sono orgogliosa nel dire che siamo la prima azienda in Italia a farlo.

Il nostro congedo mestruale consiste in un giorno al mese di permesso retribuito (sia in termini di salario, sia di contributi) interamente a carico dell’azienda in caso di ciclo doloroso.

Nel pieno rispetto della privacy delle nostre dipendenti non sarà chiesto alcun certificato medico nè è necessaria alcuna autorizzazione, basterà una semplice comunicazione all’amministrazione di voler usufruire del permesso.

Oltre a questa misura, per venire incontro alle ragazze e alle donne del nostro team abbiamo già messo gratuitamente a disposizione nei nostri uffici assorbenti per tutte. Spero davvero che il nostro esempio possa essere da apripista per molte altre aziende in Italia.

Le donne in azienda sono un valore aggiunto, diamo loro il valore che meritano”.

 

 

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