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Lo sapevate? “Ma chi è sto’ Bisteccone?” quando nacque l’appellativo di Giampiero Galeazzi

Nella giornata odierna, dopo una lunga malattia è venuto a mancare all’età di 75 anni Giampiero Galeazzi – all’anagrafe Gian Piero Galeazzi -, storico giornalista della RAI.

Molto legato alla sua amata Roma, tifosissimo della Lazio, è passato alla storia per le sue entusiasmanti telecronache, dove descritto in maniera magistrale le grandi vittorie dell’Italia. Basta pensare a quella della vittoria dei fratelli Abbagnale, nel canottaggio a Seul ’88, ma anche i suoi servizi da inviato durante l’epopea del Napoli di Maradona, con l’incursione nello spogliatoio azzurro. Grande intenditore di tennis, per anni è stato la voce degli Internazionali d’Italia e della Coppa Davis.

Ha condotto, per diverso tempo, programmi come la Domenica Sportiva e 90° Minuto e ha partecipato anche a trasmissioni come Domenica In, diventando un personaggio amato dalla gente per la sua capacità di essere ironico e autoironico.

Conosciuto con il soprannome di “Bisteccone”, non tutti sanno da chi e in quale situazione è stato coniato.  Tutto è avvenuto nel 1970 in via del Babuino, centro di Roma, la strada che collega Piazza di Spagna a Piazza del Popolo.

Allora Giampiero Galeazzi è un 24enne talento del canottaggio, ma il suo sogno nel cassetto è quello di diventare un il giornalista sportivo. La sua bacheca annovera diversi titoli di campione italiano di canottaggio.

Un giorno si trova con un giornalista di Radio Rai per giocare una partita di doppio di tennis. L’appuntamento è nella sede Rai, allora in via del Babuino.

Galeazzi arriva puntuale ed entra negli uffici, presentandosi a tutti. È alto, muscoloso e temprato dallo sport, tutti lo osservano, compreso Gilberto Evangelisti, storico giornalista sportivo, che esclama: “Ma chi è ‘sto bisteccone?”. Quell’appellativo non lo lascerà mai più e resterà per sempre nella storia.

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