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L’Italia non riesce a battere la Svizzera: 1-1 amaro con rigore fallito nel finale da Jorginho

Questa volta il dischetto non sorride all’Italia.

Se quest’estate a Wembley gli undici metri ci hanno regalato il trionfo Europeo, allo Stadio Olimpico di Roma rendono più tortuosa la strada che porta alla qualificazione al Mondiale del 2022.

Jorginho contro la Svizzera – sul risultato di 1-1 – calcia alle stelle il rigore che avrebbe messo una seria ipoteca sul viaggio al prossimo campionato che si svolgerà in Qatar. Oramai mancavano una manciata di minuti al termine della partita – salvo recupero – e in caso di trasformazione del penalty, sarebbe risultato il goal decisivo. Resta dunque il rammarico.

Il regista della Nazionale Azzurra, ancora una volta fallisce un rigore contro gli elvetici come all’andata – il terzo consecutivo considerando l’errore nella finale dell’Europeo contro l’Inghilterra – che mantiene le due squadre appaiate a pari punti in testa nel gruppo C.

Ora per avere il verdetto su chi chiuderà come prima classificata il girone, servirà aspettare lunedì, con l’Italia che affronterà l’Irlanda del Nord in trasferta e la Svizzera sarà di scena in casa contro la Bulgaria.

Per ora gli uomini di Roberto Mancini sono davanti rispetto agli svizzeri nella differenza reti – +2 per gli azzurri – ma che non fa di certo dormire sonni tranquilli.

Bisognerà innanzitutto battere l’Irlanda in casa, e restare con l’orecchio attaccato alla radiolina – come ai vecchi tempi – sintonizzati sul Swissporarena di Lucerna sperando che gli elvetici guidati da Murat Yakin non siano particolarmente prolifici in zona goal.

Questa sera l’Italia, priva di vari titolarissimi di Mancini – capitan Chiellini, Verratti e Immobile su tutti – è partita contratta nei primi venti minuti con la Svizzera che ha messo in grossa difficoltà la retroguardia azzurra.

I pericoli sono arrivati sul centro destra della difesa italiana, con Di Lorenzo e Acerbi messi in grossa difficoltà da Okafor, Vargas e Shakiri, questi ultimi bravi negli inserimenti favoriti dallo scarso filtro del centrocampo.

Locatelli è stato ingabbiato tatticamente dagli avversari, Jorginho ha fatto girare la squadra a ritmi blandi, mentre Barella generosamente ma in maniera confusa ha provato ad incunearsi nei pochi spazi lasciati dagli avversari per provare a trovare il varco giusto.

Uno scenario favorito anche dallo scarso filtro della mediana azzurra e da una gestione del pallone lenta e prevedibile. Locatelli non riusciva a scrollarsi di dosso Freuler, Jorginho ha gestito l’orchestra sotto ritmo e Barella è diventato sempre più frenetico nel tentativo di incunearsi in corridoi strettissimi, il più delle volte inesistenti. Se a tutto questo aggiungiamo la scarsa ricerca di Chiesa da parte dei compagni, Insigne alla vana ricerca di un guizzo non trovato e Belotti generoso come sempre, ma incapace di creare ansia alla difesa svizzera, ecco spiegati i grandi tormenti dei primi venti minuti.

Il vantaggio degli elvetici arrivato all’undicesimo minuto, frutto di un contropiede orchestrato da Okafor con successivo assist per Widmer che ha battuto con un tiro potente Donnarumma, è stato dunque più che meritato.

Il gol ha stordito gli uomini di Mancini, con la Svizzera che successivamente ha sfiorato altre due volte la rete. Sempre con Okafor protagonista, che in un’occasione ha sfiorato il palo.

Barella risponde alla mezz’ora, ma un grande intervento – quasi miracoloso – di Sommer sventa il pareggio azzurro.

Sei minuti più tardi però anche il portiere svizzero deve capitolare, su un colpo di testa di Di Lorenzo servito da Insigne su calcio di punizione. Il Var mantiene gli spettatori dell’Olimpico con il fiato sospeso, per un presunto fuorigioco, ma dopo qualche minuto viene confermata la rete dell’ 1-1.

Nella ripresa l’Italia si trasforma, grazie anche ai cambi apportati dal tecnico Mancini, con Tonali al posto di Locatelli e Berardi che subentra a Belotti. La Svizzera viene chiusa nella propria metà campo, con i campioni d’Europa capaci di far scorrere la palla a terra in maniera rapida.

Insigne va’ vicino alla rete del vantaggio alla mezz’ora, ma Sommer si salva grazie alla buona sorte toccando con il piede il tiro deviato del giocatore del Napoli. Poco dopo anche Chiesa spara alto un tiro da una “mattonella” del campo – da dove difficilmente perdona – ma l’errore decisivo, come scritto in precedenza, sarà quello di Jorginho.

Nel finale, Berardi è scaltro a procurarsi il penalty su fallo di Garcia, l’arbitro prima lascia proseguire, poi richiamato dal VAR indica il dischetto, che il centrocampista del Chelsea alza sulla traversa con la Nazionale Azzurra costretta a sfidare i fantasmi del 1958 a Belfast, quando non si qualificò per i Mondiali in Svezia.

Tabellino:

Italia-Svizzera 1-1

Marcatori: 11′ Widmer, 36’Di Lorenzo

Italia: Donarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Emerson (80′ Calabria); Barella (69′ Cristante), Jorginho, Locatelli (58′ Tonali); Chiesa, Belotti (58′ Berardi) Insigne (80’Raspadori).

CT: Roberto Mancini.

Svizzera: Sommer; Widmer, Akanji, Schar, Rodriguez (68′ Garcia); Freuler, Zakaria; Vargas (86′ Zeqiri), Shaqiri (79′ Sow), Steffen (69′ Imeri); Okafor (79′ Frei).

CT: Murat Yakin.

 

 

 

 

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