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Primo maggio, Fedez: “La Rai Voleva censurarmi”. Attacco anche alla Lega sul ddl Zan

Polemiche per il discorso di fuoco di Fedez – al secolo Federico Lucia – sul palco del Concerto del Primo maggio, trasmesso in diretta su Rai3.

Nel suo discorso l’artista ha accusato la Rai di aver tentato di censurarlo.  Afferma Fedez in uno dei passaggi: “E’ la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Raitre mi hanno chiesto di ometterne dei partiti e dei nomi e di edulcorarne il contenuto”.

“Ho dovuto lottare un pochino – ha precisato il cantante – ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio Il contenuto di questo intervento è stato definito inopportuno dalla vicedirettrice di Raitre”.

In seguito il rapper ha lanciato un appello al presidente del Consiglio Draghi, affinché si occupi dei lavoratori dello spettacolo.

Fedez poi si è lanciato in un duro attacco contro la Lega sul ddl Zan – dal nome del deputato Pd Alessandro Zan – la legge contro l’omotransfobia, che dopo settimane di polemiche e ostruzionismo solo nei giorni scorsi è stata calendarizzata in Senato.

Parole di fuoco soprattutto contro il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia – definito “sonnecchiante”, accusato nei giorni scorsi dallo stesso Alessandro Zan di non essere stato super partes.

Ha affermato il cantante: “Ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare come il Ddl Zan, già approvato alla Camera, può essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè se stesso. D’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento che si è distinto negli anni per la lotta all’uguaglianza. Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità rispetto al Ddl Zan, compreso il ‘vitalizio di Formigoni’ che è più importante della tutela dei diritti di tutti”.

L’artista ha poi elencato le frasi aberranti pronunciate da esponenti o candidati della Lega in passato: “Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno, gay vittime di aberrazioni della natura, i gay sono una sciagura per la riproduzione o il matrimonio gay porta l’estinzione della razza”.

A seguito di questo discorso, è seguito un botta e risposta tra la Rai, che ha negato di aver fatto pressioni, e l’artista che ha pubblicato sui social la telefonata registrata con i vertici dell’azienda che prova quanto da lui affermato.

Scontro anche con il leader della Lega Salvini, che prima ricorda a Fedez di essersi espresso in modo inopportuno sul palco del Concertone, costato mezzo milione di euro agli italiani e utilizzato dall’artista per fare un comizio di sinistra e poi lo invita a prendere insieme un caffè per parlare di diritti. Pronta la risposta del rapper che prima ricorda al politico di essersi presentato gratuitamente e aver pagato di tasca i suoi musicisti, fermi da oltre un anno, e lo punge sulla nota vicenda dei 49 milioni pubblici riguardante il Carroccio.

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