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Bologna, arrestati per spaccio i genitori del ragazzo a cui citofonò Salvini

Salvini mentre parla al citofono in un quartiere di Bologna ad una famiglia di presunti spacciatori di droga.

Una “citofonata” che fece scatenare il dibattito politico quella che il segretario della Lega Matteo Salvini fece circa un anno fa a Bologna, nel quartiere Pilastro, suonando all’abitazione di un presunto spacciatore.

A rispondergli fu un ragazzo che allora aveva 17 anni, che respinse al mittente le accuse del leader del Carroccio.

Ieri, nel condominio di via Grazia Deledda, sono stati arrestati per spaccio i genitori del regazzo, un 59enne di origini tunisine e una 58enne nata in Svizzera. Durante una perquisizione i carabinieri hanno trovato 13 grammi di cocaina, 170 grammi di marijuana, 384 grammi di hashish, un bilancino di precisione, materiale utilizzato per il confezionamento della droga, il caricatore di una pistola semiautomatica contenente 6 proiettili, altri 8 proiettili di vario calibro, uno storditore elettrico tipo taser, 50 proiettili a salve, 925 euro autentici e 340 euro in banconote contraffatte.

L’uomo è stato arrestato e portato in carcere, la donna si trova ai domiciliari in attesa della convalida.

«Il tempo è galantuomo e la droga fa male» ha commentato Salvini.

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