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Addio a Nedo Fiano, è morto a Milano uno degli ultimi sopravvissuti ad Auschwitz

foto Il giorno

«Papà ci ha lasciati. Ci rimarranno per sempre le sue parole e il suo insegnamento – scrive suo figlio Emanuele – il suo ottimismo e la sua voglia di vivere. Non avrò mai io la forza che ebbe lui e che lo fece risalire dall’abisso, ma da lui ho imparato che per le battaglie di vita e contro ogni odio bisogna combattere sempre. Questo ci ha insegnato la memoria che lui ha contribuito a diffondere. Sia lieve a papà la terra che lo accoglie e sempre su di noi la sua mano ci protegga».

Tra gli ultimi testimoni ancora in vita, degli orrori della Shoah in Italia, Nedo Fiano è morto ieri sera a Milano, nella casa di riposo dove era ricoverato da molti anni, assieme alla moglie Rina. Aveva 95 anni.

Nedo fu deportato ad Auschwitz con la sua famiglia 16 maggio 1944. Conosceva il tedesco e questo probabilmente, insieme alla sua forza, e all’attaccamento alla vita gli consentirono di sopravvivere.

Fu destinato al kommando Kanada, adibito alla raccolta dei beni dei prigionieri. Venne liberato alle 15.15 dell’11 aprile 1945 dalle truppe americane nel campo di Buchenwald, ma durante la permanenza nel campo di concentramento dovette assistere allo sterminio della sua famiglia: il fratello Enzo con la moglie Lilia e il figlio Sergio, sua madre Nella, e Olderigo, suo padre.

Una volta tornato in libertà, e per tutta la sua vita ha testimoniato degli orrori ai quali assistette, tenendo vivo il ricordo di quanto accaduto. Smentendo i negazionisti e dando a migliaia di giovani delle generazioni successive alla sua, una importantissima lezione di vita.

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