Una donna di 53 anni ha ucciso a coltellate il proprio compagno nel loro appartamento di Mantova e poi si è data alla fuga.

È stata lei, giorni dopo, a telefonare ai carabinieri per autodenunciarsi e dare le indicazioni per trovare il corpo del compagno 51enne.

I carabinieri, con i Vigili del Fuoco, sono entrati nell’appartamento indicato dalla donna e davanti a loro si è parata una scena terrificante: hanno trovato il cadavere dell’uomo in avanzato stato di decomposizione e la sua anziana madre, sdraiata per terra sotto shock, con ferite alle braccia e alle mani.

La donna è stata rintracciata dai carabinieri in un bed and breakfast di Pavullo del Frignano, dove si era rifugiata dopo l’omicidio.

“Questo pomeriggio sono finalmente rientrati in Italia padre Pierluigi Maccalli e Nicola Chiacchio: li ho accolti in aeroporto, insieme al ministro Luigi Di Maio, anticipandogli la gioia della intera comunità nazionale”. Questo il commento del premier Conte sui social. “Ora potranno riabbracciare i propri cari dopo il lungo periodo trascorso in mano ai terroristi. Una bella giornata per l’Italia”.

Sono dunque liberi i due italiani nelle mani della jihad. Si tratta di Padre Maccalli rapito il 17 settembre del 2018 in Niger, in una missione a circa 150 km dalla capitale Niamey. L’altro ostaggio italiano liberato invece è Nicola Chiacchio che era scomparso durante una vacanza e poi inquadrato insieme a Padre Maccalli in un video dei rapitori. Liberata insieme a loro anche la cooperante francese Sophie Petronin e l’ex ministro maliano Soumaila Cisse.

L’annuncio giunge dopo che il governo ad interim del Mali ha rilasciato 100 jihadisti – sospettati o condannati – nel corso dell’ultimo fine settimana. Non è stato fornito alcun dettaglio sulle circostanze della liberazione. Tutti gli ostaggi erano probabilmente detenuti da gruppi islamici legati ad Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi).