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Sardegna terra di terremoti? La storia e la scienza dicono di sì

Il terremoto registrato ieri al largo delle coste sarde meridionali dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia è uno dei rari – per fortuna – episodi sismici che hanno interessato l’Isola nel corso degli anni. Le scosse avvertite ieri hanno avuto una magnitudo di 1,5 della scala Mercalli. Un sisma di poco conto in confronto a quelli che nel corso degli anni hanno colpito gravemente altre zone d’Italia causando morti e la distruzione di intere città e paesi.

Nota come una regione con scarsi episodi sismici, la Sardegna non ne è comunque stata mai priva. L’Isola infatti è stata colpita negli anni da alcuni terremoti rimasti nella memoria dei sardi e dell’archeologia. Uno di questi è datato 1616 e si verificò proprio a partire dal mar Tirreno, colpendo la zona di Villasimius e a cascata la costa sud orientale fino a Cagliari. Gli studiosi hanno ipotizzato abbia raggiunto il sesto o settimo grado della scala Mercalli.

Iscrizione muraria sul terremoto di Cagliari del 1616 – Foto di Alessandra Atzori dal blog Sa casteddaia

Altre scosse nel sud Sardegna sono testimoniate nel 1771, nel 1835 e nel 1855. Nella parte settentrionale dell’Isola invece si era registrata una forte scossa avvenuta nel 1870 (5° scala Mercalli) al largo delle coste della Gallura e il 13 novembre 1948. Fu questo un terremoto di una certa intensità per la media dell’Isola; la scossa fu infatti del sesto grado della scala Mercalli e danneggiò gli edifici della zona circostante di Tempio Pausania (molto colpiti sono Badesi, Aggius, Trinità). L’epicentro fu in mare, nelle acque del canale di Sardegna.

Il 28 agosto 1977, invece, un terremoto venne registrato a 100 km dall’Isola di San Pietro e il 26 aprile del 2000 sempre in Gallura, tra Olbia e Posada.

 

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