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Arriva la XXVII edizione delle Giornate FAI di Primavera: Ulassai presente con Maria Lai questo weekend

Maria Lai

In Sardegna sei aperture: a Sassari, Palau, Nuoro, Ulassai, Cagliari e Assemini

Il 23 e 24 marzo si rinnova in tutta l’Italia l’evento delle Giornate FAI di Primavera, uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale italiano, che quest’anno celebra la sua ventisettesima edizione con l’apertura di oltre mille siti su tutto il territorio nazionale, di cui sei in Sardegna nelle città di Sassari, Palau (SS), Nuoro, Ulassai, Cagliari e Assemini (CA), tra i quali sono inclusi i due Beni FAI presenti nell’Isola,

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, da 26 anni promuove, conserva e valorizza i beni culturali, ambientali e paesaggistici in tutta Italia, vigilando sulla tutela dei beni paesaggistici e culturali, nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione. Ispirato, dalla sua fondazione nel 1975, al National Trust inglese il FAI è affiliato all’INTO – International National Trusts Organization.

Le aperture delle Giornate FAI di Primavera, sabato 23 e domenica 24 marzo 2019, raccontano con la loro straordinaria varietà un’Italia che sempre di più si riconosce nella vastità del suo patrimonio culturale e nella ricchezza della sua storia. Un Paese che ritrova la propria identità in un evento festoso, che fa sentire tutti parte di uno stesso grande e meraviglioso Paese, bene comune di ogni italiano. Le Giornate FAI di Primavera sono possibili grazie all’energia dei 50.000 volontari del FAI, che in tutta la Penisola da nord a sud alle isole invitano la gente a scoprire, negli oltre 1000 i luoghi aperti al pubblico, i tanti frammenti di una stessa identità.

Un’occasione di incontro e di raccolta fondi, che, tramite le iscrizioni e contributi dei visitatori, per il FAI significa poter contribuire concretamente e autonomamente a salvare l’immenso patrimonio culturale e ambientale di tutta l’Italia.

La Direzione Regionale FAI Sardegna, con le Delegazioni di Sassari, Nuoro e Cagliari, e il Gruppo FAI Ogliastra, contribuiscono con l’apertura straordinaria di sei importanti siti, affiancati dalle Saline Conti Vecchi presso Assemini (CA), Bene di recente affidato alla gestione in del FAI, e della Batteria Militare Talmone presso Punta Don Diego, in territorio di Palau (SS), Bene custodito dal FAI dal 2002.

 

 

 

 

 

Ulassai

Il nuovo gruppo FAI Ogliastra curerà invece un’apertura che riguarderà il Museo a cielo aperto “Maria Lai” a Ulassai, 33° classificato nel censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore” del FAI con 11.544 voti.

MUSEO A CIELO APERTO MARIA LAI:

Il percorso storico, culturale, artistico e ambientale delle due giornate si svilupperà nel territorio dell’Ogliastra, in provincia di Nuoro, e avrà come fulcro la scoperta del “Museo a cielo aperto Maria Lai”. Il museo nasce con l’intento di tutelare, promuovere e valorizzare il patrimonio che l’artista ha lasciato in eredità al suo paese natale, Ulassai, dove oggi risiede anche la Stazione dell’Arte, museo di arte contemporanea a lei dedicato,che custodisce la più importante collezione pubblica delle sue opere.

Maria Lai non è solo l’artista che ha realizzato il maggior numero di opere significative di arte pubblica nell’isola, ma grazie al suo impegno e alla sua lungimiranza è riuscita a trasformare, di fatto, il suo paese natale in un vero e proprio “museo a cielo aperto”.

Una delle prime occasioni in cui l’artista ha avuto la possibilità di cimentarsi nella realizzazione di un intervento di arte pubblica è la riqualificazione estetica del lavatoio di Ulassai, avvenuta a partire dal 1982.

I fondi, messi a disposizione dall’amministrazione comunale per Legarsi alla montagna(1981), celebre operazione corale universalmente considerata il suo capolavoro, non erano stati spesi per esplicita volontà dell’artista e, così, dopo una serie di consultazioni con la comunità, si decise di intervenire nel lavatoio, luogo simbolo del piccolo centro, con una serie di opere realizzate appositamente per quegli spazi con il coinvolgimento anche di altri artisti come Luigi Veronesi (Fontana della sorgente, 1984), Costantino Nivola (Fontana sonora, 1987)  e Guido Strazza (Fontana del grano, 1989). Da quel momento Maria inizia a dedicarsi con sempre maggior impegno anche in ambito pubblico e, dai primi anni Novanta, dà forma a una serie di interventi ambientali dal grande impatto visivo, come Le capre cucite (1992), La strada del rito (1992) e La scarpata (1993). Interventi che riprenderanno con ritrovato interesse nel 2002 quando Maria Lai eseguirà Il volo del gioco dell’oca, liberamente ispirato al tradizionale “gioco dell’oca”, che qui si compone di due interventi compositivi: il primo destinato alla facciata della sede della scuola materna, su cui installa un grande pannello di forex, mentre il secondo si trova sulla pavimentazione del piazzale antistante, piazza Barigau, e vede la riproduzione, in acrilico, delle tredici caselle che compongono il percorso del gioco. L’anno successivo, nei pressi del piazzale delle scuole elementari, Maria colloca una grande Lavagna quadrettata, in cui riproduce in bella grafia la scritta, che da anche il titolo all’opera,L’arte ci prende per mano (2003). Nello stesso anno, lungo una delle vie più antiche del paese di Ulassai, Via Venezia, Maria Lai realizza nel tredici libri di terracotta smaltata dal titolo Libretti Murati (2003), in cui vengono riportati aforismi e pensieri sull’arte, così come accade per Il muro del groviglio (2004), nei pressi del quale l’artista ritornerà l’anno dopo per realizzare La casa delle inquietudini(2005) in cui dipinge una serie di grandi e piccoli draghi con l’intento di riconvertire un vecchio ristorante in una sorta di «totem delle inquietudini della comunità». Ma è nel 2006 che si compie in assoluto il progetto più ambizioso di Maria Lai, ovvero la nascita della Stazione dell’Arte, museo di arte contemporanea a lei dedicato. La scelta del luogo (l’ex stazione ferroviaria del paese) ben si presta a comunicare uno degli intenti più cari del lavoro dell’artista, ovvero quello di avvicinare l’arte alla gente. La stazione infatti, comunemente percepita come luogo di partenze e di arrivi, di incontri, di rapporti umani che si ritrovano e si separano, si trasforma nella cornice ideale in cui ospitare le sue opere. Il flusso creativo dell’artista, relativamente alla riqualificazione degli spazi museali, non si è tuttavia esaurito nel momento della nascita dell’istituzione in quanto Maria continua nel tempo a realizzare opere per gli spazi esterni, come l’installazione dei pannelli Le cinque esse, poste sulla facciata della biglietteria, i nastri celesti in ceramica, che indicano la via da seguire al visitatore nello spostamento tra i vari edifici che compongono il museo e idealmente si collegano all’operazione di “Legarsi alla montagna”, il grande telaio in acciaio (2007) posto sul portale di uno degli stabili del museo, e infine Fiabe intrecciate. Monumento a Gramsci (2007), dedicato a una delle personalità a cui l’artista si sentiva maggiormente legata intellettualmente.

Maria Lai, negli ultimi trent’anni del suo percorso, ha quindi segnato profondamente con la sua operal’intero paese e non solo, che oggi si ritrova un inestimabile patrimonio culturale al centro di un grandissimo interesse da parte del pubblico e della critica. Patrimonio che il Comune di Ulassai, insieme alla Fondazione Stazione dell’Arte, vuole in primis tutelare e preservare, considerato il fatto chele opere, esposte come sono da anni alla inclemenza del tempo ed alle intemperie naturali rischiano di essere compromesse, senza i dovuti interventi di recupero, ma anche promuovere e valorizzare, attraverso la creazione di appositi percorsi guidati e strumenti didattici, le opere lasciate in dono dall’artista alla comunità di Ulassai.

 

NOTA BIOGRAFICA

Maria Lai nasce nel 1919 a Ulassai. Fin da bambina mostra uno spiccato talento artistico e ha l’opportunità, seppure fortuita, di avere contatti con il mondo dell’arte (posa per Francesco Ciusa per un ritratto della sorellina scomparsa). Pochi anni dopo,la famiglia decide di iscriverla alle scuole secondarie a Cagliari, dove conosceSalvatore Cambosu, che per primo scopre la sua sensibilità artistica. Nel 1939si trasferisce a Roma per frequentare il Liceo Artistico e, una volta completati gli studi, parte alla volta di Verona e, successivamente, a Venezia, dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti in cui ha la possibilità di seguire le lezioni di Arturo Martini.

Rientra in Sardegna, non senza difficoltà, nel 1945. Qui riprende l’amicizia con Salvatore Cambosu e insegna disegno nelle scuole elementari della città. Ritorna a Roma nel 1954 e, tre anni dopo, presso la galleria L’Obelisco, tiene la sua prima personale. L’attenzione critica ricevuta in quell’occasione non soddisfa però le attese personali dell’artista che inizia così un lungo periodo di riflessione in cui ritrovail mondo dei poeti e degli scrittori, fra i quali Giuseppe Dessì, suo dirimpettaio di casa a Roma, con il quale coltiva un rapporto di profonda amicizia e di collaborazione.Nel 1971, presso la Galleria Schneider di Roma, espone i primi Telai, un ciclo che caratterizza i dieci anni successivi e l’avvicina ai temi dell’arte povera, mentre negli anni Ottantasi dedicaalle prime operazioni sul territorio che le varranno gli esiti più significativi della sua opera. Nel 1981 realizza a Ulassai l’operazione corale “Legarsi alla Montagna”, suo capolavoro, che anticipa i temi e i metodi di quella che sarà definita, solamente nel 1998, dal critico d’arte Nicolas Bourriaud come arte relazionale. Così come negli anni Novantadà vita a una serie di interventi di arte pubblica che, grazie a una visione programmatica,riusciranno, nel tempo, a trasformare il suo paese natale in un vero e proprio museo a cielo aperto.

Maria Lai oggi è riconosciuta tra gli artisti italiani più significativi del secondo dopoguerra, come testimonia la recente inclusione delle sue opere nelle due manifestazioni periodiche più importanti dello scenario artistico internazionale, la Biennale di Venezie e Documenta a Kassel. Di recente, prestigiose istituzioni, le hanno dedicato esposizioni personali, tra cui, la Galleria degli Uffizi di Firenze, con una mostra a Palazzo Pitti, e il museo MAXXI di Roma che, in collaborazione con l’Archivio Maria Lai e la Fondazione Stazione dell’Arte, nel mese di giugno 2019, ospiterà una sua grande retrospettiva.

(Per informazioni: e-mail: nuoro@delegazionefai.fondoambiente.it )

Facebook: https://www.facebook.com/DelegazioneFAINuoro/)

 

Sassari

La Delegazione FAI di Sassari curerà, per le giornate di sabato 23 (dalle 10.30 alle 18.30 – ultimo ingresso alle 18) e domenica 24 marzo (dalle 9.30 alle 17.30 – ultimo ingresso alle 17), l’apertura dell’Istituto delle Figlie di Maria, un’istituzione benefica ottocentesca dedita all’educazione degli orfani, dei bambini svantaggiati e soprattutto delle bambine, e per questo molto cara ai sassaresi, che lo chiamano “L’ Orfanotrofio”. Il complesso è interessante dal punto di vista architettonico per le sue forme tardo ottocentesche, che si sono armonizzate con interventi successivi che arrivano fino al razionalismo. Tra gli ambienti interni dell’istituto saranno visitabili il piccolo ed elegante teatrino e una cappella, dotata di pregevoli vetrate colorate e un ampio matroneo. All’esterno saranno visitabili anche il vecchio lavatoio e la “dragunara”, termine locale per indicare una vena d’acqua sotterranea, che si inserisce nel sistema delle sorgenti del territorio di Sassari, e quindi testimonianza delle risorse naturali. Al suo interno inoltre sono custoditi pregevoli ritratti dei fondatori e molti mobili d’epoca di notevole fattura. L’Istituzione è tuttora attiva con la scuola materna ed elementare. Le visite guidate saranno a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico “G. Spano”, del Liceo Scientifico “G. Marconi”, del Liceo Classico Coreutico e Musicale “D.A Azuni”, del Convitto Nazionale “Canopoleno”, dell’Istituto Tecnico Industriali “G.M. Angioy”, dell’Istituto di Istruzione Superiore “G.M. Devilla” e del Liceo Artistico “F. Figari”.

(Per informazioni: e-mail: sassari@delegazionefai.fondoambiente.it |

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Nuoro

Lo storico complesso dell’Ex Artiglieria sarà invece oggetto dell’apertura curata dalla Delegazione FAI di Nuoro, in programma per domenica 24 (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18) nel capoluogo barbaricino. Costruito tra anni Venti e Trenta, con alcuni edifici che richiamano le linee dello stile razionalista, è un’opera che rappresenta l’ammodernamento urbanistico della città nel periodo in cui diventa capoluogo di provincia e si dota di una serie di edifici pubblici, militari e civili. Il comprensorio ricade su un’area di circa 6 ettari, e racchiude circa 20 edifici, tra strutture abitative, uffici, officine, magazzini, un rifugio antiaereo, una tipografia e un teatro. Con la dismissione della struttura da parte dei militari, e la cessione al Comune di Nuoro, è attuale il dibattito sulla sua futura destinazione e riqualificazione, tra esigenze di tutela del patrimonio storico e di limitazione del consumo di suolo, e potenzialità legate alle aree verdi che essa include. Per questo la Delegazione FAI di Nuoro ha deciso di proporre alla collettività una lettura dei progetti futuri che l’amministrazione ha studiato per questo sito. Le visite guidate saranno a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico “G. Asproni”, del Liceo Scientifico “E. Fermi”, del Liceo Linguistico “Maria Ausiliatrice”, che effettueranno visite guidate anche in inglese, francese e spagnolo, dell’ Istituto Tecnico “Chironi” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “A. Volta”.

(Per informazioni: e-mail: nuoro@delegazionefai.fondoambiente.it )

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Cagliari

La Delegazione FAI di Cagliari aprirà in anteprima e in via eccezionale il cantiere della Passeggiata Coperta del Bastione Saint Remy, sabato 23 e domenica 24 (dalle 10 alle 16): un luogo simbolico per la città, chiuso al pubblico da cinque anni per via di infiltrazioni, a causa delle quali sono stati necessari importanti interventi strutturali. I lavori, non ancora ultimati, saranno conclusi nei prossimi mesi.

La passeggiata coperta e la terrazza Umberto I, con la maestosa scalinata a doppia rampa, furono progettate e costruite in stile classicheggiante tra 1896 e 1902, inglobando le antiche cortine difensive medievali e spagnole del circuito fortificato della città, già unificate nel Bastione di Saint Remy attraverso lo spianamento degli antichi bastioni cinquecenteschi dello Sperone e della Zecca. Tra il moderno complesso monumentale e le antiche mura, è stata portata alla luce un’area archeologica che mostra ancora alcuni tratti di mura e altre testimonianze storiche rilevanti. Il percorso proposto dalla Delegazione di Cagliari, propone un viaggio tra antico e moderno attraverso la storia delle mura di Cagliari, a partire dal giardino sotto le mura (in viale Regina Elena), spazio riqualificato con le sculture di Pinuccio Sciola, alla Passeggiata Coperta con le sue diverse destinazioni d’ uso, alle tracce di testimonianze più antiche che affondano le radici fino all’epoca punica. Nell’ ottica della visita “a cantiere aperto”, saranno anche illustrati alcuni degli interventi effettuati nel corso dei lavori di ristrutturazione.

Le visite guidate saranno a cura dei volontari della Delegazione di Cagliari, dell’Istituto secondario di I Grado Alfieri di Cagliari e del Liceo Artistico-Musicale “Foiso Fois” di Cagliari.

(Per informazioni: cagliari@delegazionefai.fondoambiente.it |

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Saline Conti Vecchi – Assemini (Bene FAI)

Le Saline Conti Vecchi, bene affidato alla cura del FAI grazie ad un progetto innovativo FAI e Ing. Luigi Conti Vecchi SPA (ENI,Syndial), saranno aperte sabato 23 e domenica 24 (dalle 9 alle 19), con visite guidate che illustreranno attraverso allestimenti d’epoca, documenti storici e video proiezioni immersive, la storia delle Saline, dove l’industria dell’oro bianco convive dagli anni Trenta con un’oasi naturale popolata da migliaia di fenicotteri rosa. Grazie alla lungimirante impresa dell’Ing. Luigi Conti-Vecchi, dal 1929, nella laguna di Santa Gilla uomo e natura lavorano in perfetta sinergia: mare, sole e vento, sotto il controllo sapiente dei salinieri, producono ogni anno montagne candide di sale nella salina più longeva della Sardegna, tuttora in attività.  Oltre alla visita libera al complesso museale e l’esposizone fotografica “il popolo migratore” in collaborazione con AFNI Sardegna (Associazione fotografi naturalisti italiani), è prevista una visita naturalistica del sito della durata di un’ora, da effettuare a bordo di un piccolo treno. Sarà possibile prenotare il turno al telefono 070247032 oppure via mail faisaline@fondoambiente.it; la prenotazione è altamente consigliata anche in ragione della limitata capienza del trenino (massimo 50 persone).

(Per informazioni: faisaline@fondoambiente.it)

 

Batteria Militare Talmone – Palau (Bene FAI)

Sulla costa nord della Sardegna, tra le spiagge di Palau e Costa Serena, a Punta Don Diego, si trova la Batteria Talmone, che da duecento anni, presidia il braccio di mare che separa l’isola di Spargi dalla Sardegna in un paesaggio fatto di graniti epici, flora mediterranea e mare. È un’importante testimonianza della storia militare del nostro Paese e della dura vita quotidiana dei soldati e faceva parte di un sistema difensivo sorto a fine ‘700 e costituito da una cinquantina tra forti, fortini e batterie militari sparsi nell’arcipelago della Maddalena Nel secondo dopoguerra, alla dismissione di tutte le batterie militari, seguirono decenni di abbandono fino al 2002, quando venne affidata in concessione dalla Regione Sardegna al FAI che, grazie a un accurato e impegnativo intervento di restauro tuttora in corso, ne garantisce l’apertura al pubblico con il sostegno del Comune di Palau. L’ Apertura è prevista per le giornate di sabato 23 e domenica 24, …., grazie a un gruppo di volontari di Tempio Pausania afferenti alla Delegazione di Sassari. Alla Batteria, perfettamente integrata all’ambiente circostante, si arriva percorrendo un sentiero suggestivo, immerso nella ricca macchia mediterranea tra i profumi di ginepro, alloro e mirto: una camminata di mezz’ora che premia la fatica con la quiete di un rifugio in riva al mare. Si fa presente tuttavia che, a causa della natura del luogo, in caso di pioggia intensa non sarà possibile effettuare la visita.

(Per informazioni: e-mail: sassari@delegazionefai.fondoambiente.it

|Facebook: https://www.facebook.com/faisassari/ )

 

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