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Loredana Secci, il punto di vista di una donna tra carriera forense e impegno politico

Loredana Secci

Loredana Secci, classe 1980 e originaria di Santa Maria Navarrese, ha studiato giurisprudenza all’Università di Bologna dove si è laureata nel 2004. Ha iniziato la sua carriera nel capoluogo emiliano per poi continuare il suo percorso lavorativo aprendo il suo studio legale a Tortolì ed esercitando la professione nel foro di Lanusei.

Dal 2014 è consigliere comunale con delega al turismo presso il comune di Tortolì. Essere donna ha mai rappresentato un “freno” in ambito lavorativo?

No, assolutamente. Non sento questa disparità di genere con i miei colleghi. Ormai la donna si è ritagliata il suo spazio anche in questo campo e noto con piacere un gran numero di colleghe sia nel foro di Lanusei che in tutti gli altri. Anche i nostri clienti apprezzano molto spesso la sensibilità che una donna può mettere nell’esercizio della nostra professione.

Donne e politica. quale la tua opinione? 

Ho sempre avuto una forte passione per la politica e ritengo che la figura della donna sia essenziale. Molti problemi della società, per essere risolti, hanno bisogno di quella sensibilitá che la donna può dare. Proprio la politica deve risolvere le disuguaglianze di genere, come ad esempio il salario. Ancora oggi le donne guadagnano meno a parità di mansione ed è intollerabile. Oppure aiutare le libere professioniste che non hanno alcun sostegno alla maternità dovendo fare spesso una dolorosa scelta tra carriera e famiglia.

Tu sei un’avvocata matrimonialista. Puoi darci uno spaccato di quella che è la condizione femminile oggi, all’interno della famiglia?

Nel mio lavoro mi dedico essenzialmente al diritto di famiglia ed è una materia a cui mi interesso da anni. Ho notato che le donne stanno prendendo sempre più coscienza dei loro diritti e se prima certe situazioni di vessazioni fisiche e psicologiche, che venivano nascoste dalla donna stessa, per paura della reazione della società, finalmente stanno cambiando. È un percorso sicuramente difficile e doloroso, ma grazie ad associazioni come il centro anti violenza a Tortolì e all’aiuto delle forze dell’ordine, riescono a tirare fuori le vittime da ambienti malati.

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