La piccola Megan era stata rimandata a casa sei volte, durante i suoi due anni di vita. “Asma”, questo il responso, e via a casa. Invece la piccola è morta per un cancro ai polmoni, come riporta Il Messaggero.

Megan Clarkson, di Kirkcaldy, Fife, Scozia, aveva iniziato a soffrire di violenti attacchi di tosse nel 2016, novembre.

Nessuno degli specialisti le fece fare una radiografia: era solo asma, come tale andava curata con inalatori e antibiotici. Nemmeno quando la bambina è peggiorata, mostrando lividi sul petto e dolore alle ascelle, le cose son cambiate. Solo a dicembre scorso è stata ricoverata al Royal Hospital for Children di Glasgow ed è lì che è stata effettuata la prima diagnosi corretta: blastoma pleuropolmonare di tipo tre.

È morta un mese più tardi.                                         

«Se scoperto in tempo» ha dichiarato la mamma, Kelly «avrebbe avuto il 90% di possibilità di guarire, ma così le possibilità si sono abbassate al 37%».

Le Fabrizie Sandalia, le ostriche che vengono allevate nello stagno di Tortolì dalla cooperativa Pescatori, approdano sul Sole24Ore che, in un esaustivo articolo, descrive origine e traguardi raggiunti da un’attività ripresa dopo 25 anni. Eh sì, c’è voluta la crisi del 2012 per convincere la cooperativa a differenziare le produzioni. Le ostriche venivano “coltivate” già trent’anni fa, poi a causa della poca richiesta, ci si concentrò su altre produzioni, certamente più classiche. Nel 2014, per i motivi sopraelencati, si riprende e, da allora, il boom. Le ostriche ogliastrine, per riprendere il titolo dell’articolo, vanno “alla conquista dei palati d’Europa”.

“Il viaggio di questi molluschi prelibati, oggi al centro di una sperimentazione gastronomica che riesce a sposare ostriche con salsiccia e birra o con whisky pregiati,” si legge scritto “comincia proprio nello stagno dove ogni giorno una cinquantina di soci pescatori prelevano, lavano e rimettono in acqua quanto poi dovrà finire in tavola”.

«Siamo arrivati a produrre 500 quintali di ostriche» ha precisato il presidente, Luca Cacciatori «che finiscono sul mercato locale (prezzo al chilo al pubblico di circa 13,9 euro) poi nel resto della penisola. In tanti preferiscono un prodotto locale, rispetto a uno che arriva dall’estero».