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I parlamentari del M5S sulla SAIPEM arbataxina: “Condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori, l’azienda non li escluda dai progetti di rilancio”

Reunione Saipem. Su cantieri tenet traballu seguru finas a su 2016

«È grave che nella recente riunione convocata dalla Regione siano state escluse dalla partecipazione le Rsu e la rappresentanza della maggioranza dei lavoratori, che invece sono i principali attori che conoscono da vicino la realtà e le criticità dell’impresa, e sanno quali sono gli elementi che suscitano i loro timori e la loro diffidenza. Condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori ed è per questo che abbiamo recapitato ai vertici della società una lettera con una richiesta di spiegazioni in merito ad alcune decisioni assunte negli ultimi anni». Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, Alberto Manca e Pino Cabras, che riportano l’attenzione sullo stabilimento di Arbatax in cui si realizzano strutture utilizzate nel campo dell’estrazione degli idrocarburi.

«Da mesi stiamo monitorando la situazione dello stabilimento Saipem, che grazie al suo alto livello di know-how tecnologico e manifatturiero rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo. Il timore, condiviso con gli operai, è però che aleggi una silenziosa volontà di impoverire il sito ed il territorio di tante professionalità di altissimo livello” spiegano i parlamentari. “Stiamo tenendo interlocuzioni costanti con i lavoratori e con i rappresentanti della società che, di recente, hanno offerto rassicurazioni circa l’affidamento al sito ogliastrino di una fase lavorativa della commessa denominata Liza 2, che dovrebbe però partire dal mese di luglio, su cui ancora pesano diverse incertezze».

«Tuttavia dispiace vedere che alcuni esponenti politici locali inscenino delle riunioni a scopo dilatorio, forse per tentare di convincere che ancora stiano seguendo la questione, coinvolgendo un uscente, e crediamo ormai poco interessato, presidente della Giunta ed i sindacati confederali e  usufruendo di rapporti amicali con alcuni vertici dell’azienda che, tuttavia, non sembra siano stati sfruttati per impedire l’impoverimento del sito».

«Da parte nostra stiamo tenendo aggiornati i ministeri competenti e andiamo avanti nel monitorare la situazione, sfruttando ogni strumento a nostra disposizione, dialogando con tutti senza esclusioni, al solo fine di trovare la migliore intesa per garantire i livelli occupazionali ed evitare la chiusura dello stabilimento» concludono Fenu, Manca e Cabras.

 

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