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Nella patria del Cannonau la battaglia degli allevatori si intreccia con quella dei viticoltori

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La battaglia dei pastori nella patria del Cannonau si intreccia con quella dei viticoltori. Una manifestazione di protesta dei pastori locali ma anche di tutti coloro che hanno voluto manifestare la loro solidarietà e partecipazione.

Attività chiuse per alcune ore, manifesti in segno di protesta, figli e famiglie di pastori, ragazzi del Liceo Businco, autorità locali e del comune, tutti nella piazza principale di Regaliu, in un corteo lungo tutta la via Umberto, uniti per manifestare contro un diritto, quello del riconoscimento di una giusta retribuzione di un lavoro onesto. Un lavoro che non conosce sosta, quello del pastore: sveglia all’alba, d’inverno come d’estate, a seguire un lavoro a cui le dure leggi del mercato non riconoscono la giusta dignità e retribuzione. Con un litro di latte non ci si paga neanche l’acqua,  dice un pastore, ci sono tanti costi: il mangime, le medicine, tanto lavoro che non può essere retribuito ad un prezzo così basso.

A Jerzu la protesta per la svalutazione del prezzo del latte si lega col problema di tanti agricoltori che da tempo lottano per un giusto riconoscimento del loro lavoro. Il lavoro degli agricoltori non viene riconosciuto in maniera altrettanto dignitosa. Jerzu, come dimostrano i numeri, ha una scarsa vocazione pastorale e per questo motivo da un lato ha voluto esprimere la propria solidarietà per chi spera di vedere giustamente riconosciuto un adeguato prezzo del latte, ma al contempo ha voluto esprimere la propria voce, manifestare le proprie speranze affinché il governo, la politica e la regione prestino attenzione anche al comparto vitivinicolo, alle difficoltà e alle battaglie dei viticoltori.

«La battaglia dei pastori» dice il sindaco Carlo Lai «è la stessa battaglia per gli agricoltori di Jerzu».

Speriamo di trovare la stessa solidarietà nei confronti dei viticoltori e del comparto vitivinicolo – ha detto il Sindaco – che conferiscono a un prezzo che sicuramente non è equo a causa delle difficoltà dei mercati. Occorre avere la capacità di saper penetrare nei mercati e ci auguriamo che chi è preposto, la regione e il governo, la politica prestino la stessa attenzione al comparto vitivinicolo.

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