Site icon www.vistanet.it

Elezioni regionali, quando si gioca sleale. Mameli: «Campagne di disinformazione che nascondono carenza di contenuti»

Ivan Mameli

Manca meno di un mese alle elezioni regionali e iniziano i vari attriti. Ci si aspetta sempre una competizione sana, basata su confronti seri, su temi reali, su proposte in linea con il territorio ma spesso – come ahimè si sa – si gioca in modo sleale.

Riportiamo il post integrale del Sindaco di Bari Sardo, Ivan Mameli, candidato con I Riformatori.

“È passato solo un giorno, appena uno, da quando ho augurato a tutti i candidati una SANA competizione elettorale. L’ho fatto sinceramente, perché sono convinto che una campagna elettorale fondata sull’analisi dei problemi che da tempo affliggono il territorio, temi reali e proposte concrete, sia davvero quello di cui abbiamo bisogno. Ho, inoltre, avanzato una proposta di confronto pubblico tra i candidati, con la convinzione che sia proprio dal confronto che possa venir fuori un’immagine nitida delle proposte da mettere in campo.
Sembra che io abbia auspicato male.
Prima mi viene mostrata la caricatura effettuata sull’immagine personale di un candidato, poi arriva il mio turno: un candidato assieme a dei suoi sostenitori che vanno in giro per i bar a raccontare che la carica di sindaco (mia in questo caso) sarebbe incompatibile con quella di consigliere regionale e che, quindi, un sindaco eletto verrebbe meno ad un impegno preso con la comunità rappresentata.
Quindi considerati i 6 sindaci candidati in questa tornata elettorale, 6 paesi sarebbero destinati al fallimento. Al disastro. Al tracollo.
Non ho voglia di pensare che campagne di disinformazione come questa servano a nascondere una carenza di contenuti e proposte. Però mi preme ripetere che non è questa la campagna elettorale a cui auspico. Vorrei una campagna elettorale fatta di confronto, di contenuti e proposte. Per i bar si vada in giro a raccontare di un’Ogliastra diversa, di idee nuove o di sviluppo di quelle vecchie che fino ad ora solo idee sono rimaste. O si vada, tutt’al più, a bere un buon caffè.
Credo di poter affermare con convinzione che sia un bene che in questa tornata elettorale si siano proposti ben 6 sindaci. Un sindaco responsabile, che ogni giorno si scontra con i problemi del proprio comune, ha particolare cognizione dei problemi e dei limiti che ogni giorno è chiamato ad affrontare. Lo sa nella misura in cui capita spesso di non dormir la notte per cercare delle soluzioni che spesso non dipendono esclusivamente dal territorio amministrato. Oppure quando occupa una poltrona sulla quale, sebbene apparentemente comoda, frequentemente si verifica che nessuno ci si voglia sedere per le responsabilità che comporta, così da diventare improvvisamente “bollente”.
Consentitemi di dire che, se oggi più sindaci scendono in campo per le regionali, possa dipendere anche da una scarsa e insufficiente rappresentazione dei problemi locali.
Se poi invece è questo il livello del confronto a cui deve sottostare chi ha deciso di partecipare a questo gioco (un gioco molto serio per quanto mi riguarda) a cui ho consapevolmente accettato di partecipare, allora mi viene in mente una sola cosa: «Non ti curàr di loro, ma guarda e passa»”.

Exit mobile version