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Esperanza era sparita già a novembre, pesantissime le accuse per i genitori della bimba rom

Ai vigili del fuoco intervenuti per spegnere l’incendio, i genitori avevano inizialmente detto che la piccola era rimasta intrappolata tra le fiamme, ma questa tesi è caduta subito poiché sia i vigili che la Polizia scientifica non hanno trovato alcun corpo all’interno della vettura.

Vedendosi contestata questa tesi, i genitori della bambina hanno dichiarato che potesse essere stata sequestrata da un’indefinita banda di rumeni per un debito di droga. Tesi, anche questa, smentita dagli investigatori.

Dalle immagini della videosorveglianza poste lungo il percorso fatto dal furgone prima dell’incendio, è emerso che il padre della bimba ha acquistato della benzina presso un rifornitore. Fatto confermato anche dal benzinaio. Già dalla fine di novembre, gli altri rom presenti nel campo non hanno più visto la piccola e, chiedendo spiegazioni ai genitori, questi ultimi hanno risposto che era stata portata in un imprecisato istituito. Il corpo non è stato trovato e il movente finora è sconosciuto.

Le indagini hanno portato ieri al fermo, da parte della Squadra Mobile, dei due genitori della piccola: Seferovic Slavko e Ahmetovic Dragana, entrambi cagliaritani di 28 anni. I due sono indagati per omicidio aggravato, occultamento di cadavere, simulazione di reato e incendio doloso. A illustrare i dettagli nel corso di una conferenza stampa, il questore di Cagliari Pierluigi D’Angelo e il capo della Squadra Mobile di Cagliari Marco Basile.

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