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Regionali, Paolo Maninchedda (Pds): “Voglio attuare una rivoluzione intelligente”

«Lo stato ha un modello sbagliato di competitività. Il mondo non è fatto solo per i cavalli di razza ma anche per i cavalli normali e zoppi. La povertà si combatte producendo ricchezza, non facendo assistenzialismo». Lo ha detto Paolo Maninchedda, candidato alla presidenza della Regione per conto del Partito dei sardi, ieri nel corso del confronto tra candidati svoltosi nella chiesa di Santa Restituta a Cagliari.

«Ci vuole sussidiarietà e solidarietà intelligente. Occorre istituire un assessorato alle politiche sociali, che ora manca nella nostra regione». Sull’istruzione, «dobbiamo puntare su una riforma dei sistemi educativi, creando dei percorsi sperimentali che accompagnino lo studio». Maninchedda è poi intervenuto su uno dei temi più caldi di questa campagna elettorale appena cominciata: la sanità. «Va abolita l’Azienda sanitaria unica. Ci vuole una sanità che torni a essere vicino alle persone. Bisogna ripartire dai piccoli ospedali, dai medici di base, dai poliambulatori e solo in seguito arrivare alla rete ospedaliera, dai medici presenti su tutto il territorio».

Sul problema dello spopolamento, l’ex assessore regionale ha detto che «chi vive in un paese deve poter contare su facilità di movimento e accessibilità ai servizi essenziali». All’ultima domanda, a sorpresa, rivolta da una giovane, sul perché della candidatura, ha risposto: «Voglio attuare una rivoluzione intelligente».

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