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Sentieri di libertà, camminare per combattere le malattie psichiche. Si parla anche di Ogliastra durante il programma Rai Geo

Si parla anche d’Ogliastra nella puntata di Geo del 20 dicembre (che è possibile riguardare qui: https://www.raiplay.it/video/2018/12/Sentieri-di-liberta-168ffe56-d8b9-4993-9d44-71a57274588f.html).

Lo psichiatra Alessandro Coni parla con la giornalista Sveva Sagramola del cammino come cura per le malattie psichiche anche importanti. Insomma, si tratta di una psichiatria che vede la cura della patologia avvenire non in una stanza chiusa, asettica, isolata bensì in mezzo alla natura. La Montagnaterapia, messa a punto proprio da Coni, si occupa proprio di questo: «Si tratta di una terapia che ha molte analogie con le altre,» spiega Coni «se non fosse che avviene in un ambiente naturale. Il percorso su se stessi, sul proprio corpo, inizia proprio camminando in fila fino alla vetta, lì viene fatto un cerchio».

Nel frattempo, a corredare le sue parole, delle immagini. Una pausa per S’Istrada Longa, Baunei. «Erano in sicurezza,» spiega «però c’è lo strapiombo».

Ogni anno si organizza la manifestazione Sentieri di libertà, continua a raccontare Coni, che è una camminata terapeutica che dura tre o quattro giorni.

«Per giorni,» racconta «si cammina nei Tacchi d’Ogliastra, da un paese all’altro, e quando si giunge in questi paesi c’è una festa, le persone si uniscono a noi e cucinano per noi. Sono paesi accoglienti dove lo “strangiu”, straniero, è visto come qualcuno verso cui avere una particolare disponibilità. Con noi, medici, psichiatri, infermieri, educatori e tanti, tanti volontari».

Ci sono alcune evidenze scientifiche, dice il dott. Coni, ma soprattutto c’è riscontro nelle persone che cambiano vita, che prima vivevano isolate nelle proprie stanze e che invece si abituano a far parte della comunità. Risultati straordinari, quelli che si raggiungono.

«Si pensa che la psichiatria elimini i sintomi con i farmaci,» afferma Coni «ma non è così. Bisogna aiutare le persone a dare un senso alla propria esistenza, a cogliere quello che è il proprio destino, a uscire dalla gabbia. Si cammina per questo, per trovare la libertà di essere se stessi. I sintomi poi possono permanere, però non distruggono l’esistenza».

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