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Leggende ogliastrine. La storia di una bambina e del nastro azzurro che le salvò la vita: Sa Rutta de Is’Antigus

«La figlia di un Dio distratto» così venne definita Maria Lai la famosa artista sarda nata ad Ulassai, un piccolo centro posto a ridosso degli imponenti Tacchi calcarei che sovrastano il paese.

E proprio all’ombra di quei tacchi che nasce la leggenda da cui trae origine la sua famosa opera d’arte “Legarsi alla montagna”.

La versione più diffusa narra che nel 1861, da un costone dei tacchi si staccò un pezzo di roccia. Questa rotolò a valle, distrusse una delle case poste più in alto e con essa uccise tre bambine. Miracolosamente però non morirono tutti, tra le macerie si vide spuntare una bimba che portava tra le mani un nastro celeste. La gente rimase stupita e considerò quel fatto miracoloso. Da allora l’episodio è stato tramandato nel tempo e col tempo è stato imbastito di particolari fantasiosi.

Questa storia viene chiamata “Sa Rutta de is’antigus”, cioè “La grotta degli antichi”.

Un’altra versione meno diffusa spiega l’origine di tal nome.

È la storia di una bambina che sorpresa da un temporale dopo aver portato da mangiare ai pastori si rifugiò insieme ad essi in una grotta. Mentre infuriava la tempesta comparve di fronte a loro un bellissimo nastro azzurro che veniva portato dal vento. I pastori naturalmente non si fecero domande e rimasero nella grotta mentre la bambina, unica capace di stupore, uscì ad osservare. All’improvviso dal monte cadde una frana e andrò ad ostruire irrimediabilmente proprio l’ingresso della grotta.

La bambina che era uscita per osservare quel nastro si salvò. Per Maria Lai il nastro azzurro era l’arte e l’insegnamento era semplice: la bellezza e l’arte, apparentemente così inutili, ci salvano la vita.

Per questo motivo Maria Lai prese spunto dalla leggenda per realizzare l’opera “Legarsi alla montagna” che fece di Ulassai e dei suoi abitanti, una vera opera d’arte vivente. In tre giorni, ogni singola casa e ogni rione dell’abitato vennero legati con dei nastri celesti che avevano il compito di rispettare i confini dove esistevano dei conflitti, e di rinsaldare i rapporti diamicizia dove invece esisteva unione. Dopo tre giorni tutti i nastri vennero legati al Monte Gedili, il rilievo più elevato che sovrasta il centro abitato e il paese di Ulassaivennne legato alla montagna.

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