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Villasor sconvolta dalla morte del piccolo Keita Boubaka

Il paese di Villasor è sotto choc dopo la morte del piccolo Keita Boubaka, il bimbo di un anno e mezzo che ha perso tragicamente la vita questa mattina. Una comunità straziata dal dolore per la perdita del piccolo, tolto alle braccia della propria madre Nina per colpa di un destino ingrato.

Ecco il racconto di una sua concittadina di Villasor, Antonella Soddu, che racconta il dolore di un’intera comunità.

di Antonella Soddu

Keita Boubaka, 1 anno e mezzo è volato in cielo per incontrare gli angeli. In paese è sceso il silenzio rotto solo dalle urla strazianti di mamma Nina, giovane nigeriana ospite del centro di accoglienza. Keita era arrivato a Villasor insieme alla mamma. Nina e il suo piccolo in paese erano conosciuti. Mamma Nina la si vedeva tutti i giorni portare il piccolo a passeggio, al supermercato, dal pediatra. Tutti avevano attenzioni per il piccolo che rispondeva sorridendo con i suoi occhioni grandi.

Questa mattina al cimitero del paese tanti cittadini hanno voluto salutarlo e le lacrime hanno rigato il volto di uomini e donne. Tanti, mamme, papà, nonni e ragazzi. Tanti, in silenzio, attoniti, increduli e sconvolti. Non ci sono parole che possano descrivere quei momenti. Nella mente di tutti quelle immagini di una mamma che tenendo il suo piccolo in braccio grida aiuto, un ragazzo che le va incontro prende il bimbo e tenta le prime manovre di soccorso, altri chiamano il 118, le donne cercano di tranquillizzare Nina. La stringono in un abbraccio di madre.

Tante madri che le fanno sentire il calore della sua rimasta nella lontana Nigeria. Piangono con lei quando per alcuni istanti sembra che Keita torni a respirare. Nina piange e chiama il suo piccolo. Istanti in cui si crede al miracolo. Si spera e si prega. Tanti tentativi, un’ora. Poi i medici si arrendono. Nei loro volti quel senso di impotenza che resta anche dopo anni di servizio. Forse nemmeno loro hanno il coraggio di dire che è finita. Keita è lì accolto dagli angeli. Nina urla tutto il suo dolore di mamma.

Tutti chinano il capo. Si sente solo il rumore delle pale dell’elisoccorso che si alza in volo per tornare alla postazione. È un giorno triste, piccolo Keita. Triste. Resta che sei riuscito a toccare gli animi di tutto il paese. Villasor non dimenticherà mai questo giorno. Ci sentiamo tutti più soli e siamo tutti vicini a Nina.

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