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“Ho sognato di correre”, presto la presentazione del nuovo romanzo di Margherita Musella

“Ho sognato di correre”, l’ultimo romanzo della scrittrice Margherita Musella edito da Ars Artium, verrà presentato l’8 dicembre alle 17 al Circolo Nautico di Arbatax. Letture di Antonio Ghironi e buffet a fine incontro.

Margherita Musella, come in tutti i suoi precedenti romanzi, analizza il mondo femminile, lo scandaglia e lo racconta mettendoci un pezzetto del suo stesso mondo, lasciando l’impronta di sé nelle frasi, nelle virgole, negli spazi, non tralasciando però la magia della poesia.

Il libro della scrittrice ogliastrina racchiude in sé alcuni valori importanti. Le protagoniste, forti seppur fragili, sono vere, sono leali, sono belle nel loro essere speciali e dolcissime. Serena, madre e nonna, ha bisogno del mare, del suono delle onde che si infrangono sulla battigia, del profumo di salsedine. Un incontro fortuito le darà ulteriore ragione per essere felice, per alzarsi soddisfatta la mattina. Stefania, la settantenne che incrocia per caso in una struttura per anziani, le apre un mondo: tramite i suoi racconti, Serena può volare. Può stare bene. Può superare anche le difficoltà quotidiane. Sono racconti di cieli lontani, di emozioni distanti da lei ma non troppo, di speranze passate. Marigiò è un’insegnante precaria. Sempre insicura, perennemente in ansia, tesa come una corda di violino. Teme il contatto con i bambini, non si sente mai pronta all’assegnazione di una classe.  Il timore – che le cose possano non andare come pensa lei, come desidera, come sogna – le attanaglia il cuore. Tuttavia, fa un salto e si impegna nonostante tutto. Serena e Marigiò è inevitabile che si incontrino, che si piacciano.

«Questo e’ sicuramente un libro sulle donne, per le donne, sì, ma anche per gli uomini – afferma la scrittrice Margherita Musella – Un libro che parla di fragilità e di forza, di ostacoli da superare e di amori da salvare. Un libro che si occupa di tematiche importanti e che non nasconde la paura, quella che attanaglia il corpo e raffredda la mente. C’è l’amicizia, un’amicizia che si nutre dell’ascolto, della pazienza e dell’apertura. E c’è l’amore. L’amore che spesso non è senza macchia ma che è vivo e ben radicato”.

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