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PD: “Identificato chi contesta Salvini. Conte risponda”. Il caso di Tortolì arriva in Parlamento

 

“Se fosse vero quanto riportato dagli organi di informazione, per i quali due avvocate sarde, Marcella Lepori e Katia Cerulli, sono state identificate per aver intonato ‘Bella ciao’ ad un comizio di Matteo Salvini a Tortolì, saremmo davanti all’ennesimo atto di intimidazione verso il dissenso non degno di un Paese libero e democratico come l’Italia”.

E’ questo il cuore dell’interrogazione a risposta orale rivolta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte da alcuni parlamentari del Pd, colpiti da quanto successo giovedì sera a Tortolì, in occasione del comizio di Matteo Salvini, durante il quale le due avvocate menzionate nell’interrogazione, in compagnia di un piccolo gruppo di persone, sono state fermate da alcuni poliziotti in borghese e identificate dopo aver cantato a circa 50 metri dal palco dove si trovava il vicepremier la canzone ‘Bella Ciao’, manifestando così, in modo pacifico, il proprio dissenso nei confronti della presenza di Salvini a Tortolì.

I parlamentari del Pd che si sono esposti in questo senso sono Raffaella Paita, Alessia Morani , Gavino Manca, Lia Quartapelle, Filippo Sensi, Enza Bruno Bossio, Debora Serracchiani, Andrea De Maria, Elena Carnevali, Marco Di Maio, Luciano Nobili, Gennaro Migliore, Silvia Fregolent, Raffaele Topo, Antonello Giacomelli, Francesca Bonomo e Susanna Cenni e molti altri deputati Pd  stanno dando la loro adesione.

Non e’ la prima volta – fanno notare i parlamentari dem – che, da quando si e’ insediato questo governo, le forze dell’ordine provvedono ad identificare partecipanti a manifestazioni regolarmente autorizzate. Anche l’Anpi Sardegna ha denunciato quanto accaduto, in quanto assume il profilo di una inquietante schedatura dei manifestanti. Il presidente del Consiglio e’ a conoscenza di quanto e’ successo? Vogliamo sapere se esistono specifiche direttive impartite dal ministero dell’Interno. Se così fosse, sarebbe inaccettabile e lederebbe il diritto costituzionalmente garantito di manifestare dissenso”, concludono i deputati.

 

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