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Visita di Salvini in Ogliastra, il primo cittadino Ivan Mameli gli scrive: “Contenuti espressi necessitano di arricchimento sostanziale”

“In qualità di Sindaco del Comune di Bari Sardo ho accolto con grande senso istituzionale l’invito a presenziare al suo arrivo a Tortolì: in situazioni come queste deve prevalere il dovere istituzionale e il senso di appartenenza allo Stato” inizia così la lettera che Ivan Mameli, primo cittadino di Bari Sardo, ha inviato al vicepremier Salvini, in visita a Tortolì nei giorni scorsi. L’invito, come precisa Mameli, era rivolto a tutti i sindaci ogliastrini per parlare dei problemi del territorio.

Il tenore della serata, come lamenta Mameli, non è stato quello auspicato. “Ho ascoltato con molta attenzione il suo discorso,” scrive ancora “e con rammarico sono qui a comunicarle che i contenuti che lei ha esposto, secondo il mio modestissimo parere, dal momento che si è parlato di Ogliastra e di Sardegna, credo necessitino di un arricchimento sostanziale”.

Mameli porta l’attenzione sul territorio, il nostro, “martoriato, maltrattato istituzionalmente e con sporadici e spesso disordinati interventi governativi”. Gli Ogliastrini, spiega, sono pochi e spesso disuniti. Parla delle infrastrutture precarie e dei cantieri mai riaperti.

“Da noi” spiega “le strade nascono già vecchie e spesso con gravi problemi strutturali che portano la loro chiusura a tempo indeterminato”. Menziona anche le numerose attrattive ferme perché prive di investimenti.

“Con piacere ho sentito che ha sollevato il problema della sanità sarda. Problema tanto vero quanto attuale. Siamo terrorizzati al pensiero che, per meri calcoli aritmetici fatti dietro una scrivania di Via Roma, il nostro Ospedale di Lanusei, il distretto sanitario poliambulatoriale di Tortolì e tutta la rete sanitaria locale subiscano i paventati ridimensionamenti”.

Scrive anche riguardo il Pronto Soccorso dove le attese sono interminabili.

I problemi ci sono anche nel settore primario agro-pastorale a causa di un importante deficit infrastrutturale: “Le nostre terre sono o troppo aride o allagate senza rimedio. I piani di sviluppo della Sardegna stentano a decollare e gli enti chiave intermedi di supporto al settore sono troppo spesso utilizzati come parcheggio per i potenti di turno prescindendo da qualsiasi logica meritocratica”.

Chiamati in causa anche altri problemi: l’area industriale di Tortolì, in condizione di abbandono, i ridimensionamenti del porto di Arbatax e la “telenovela” dell’aeroporto di Tortolì.

Riguardo i trasporti e la continuità territoriale, Mameli è categorico: “Da sempre siamo ostaggi di oligopoli e cartelli economici fatti su misura a danno della nostra Isola e della nostra economia. Il settore turistico sardo, cuore pulsante del nostro PIL, è il primo settore a essere danneggiato da questo sistema. A tal proposito vorrei chiederle cosa pensa della battaglia politica trasversale sull’inserimento del “Principio di Insularità” in Costituzione che recentemente è approdato a Roma in Commissione Costituzionale”.

Si domanda quale sia l’idea del vicepremier riguardo alle risorse sottratte alla Sardegna e rivendicate dai sardi attraverso la vertenza entrate o riguardo la diversità di trattamento tra il rapporto di lavoro nel settore pubblico e settore privato. Si tratta di differenze, precisa Mameli, percepite come ingiustizie dagli stessi lavoratori autonomi. “Non si comprende per quale motivo, nel pubblico impiego, istituti come i permessi 104, maternità a rischio, malattia  infortuni professionali siano ormai sport nazionali”. Non si mette in dubbio la loro utilità e la loro importanza, spiega, però è necessario controllare e vigilare.

“Vorrei segnalarle inoltre che la burocrazia rappresenta un handicap anche e soprattutto nel settore pubblico. Nei Comuni come i nostri, nel momento in cui ricevi un finanziamento per attuare un’opera pubblica, devi incrociare le dita e sperare che, nella lunga trafila burocratica, fatta di tanti enti e grimaldelli di ogni genere e specie, questa opera abbia luce dopo qualche anno (non qualche mese)”.

Mameli pone l’attenzione anche a un altro tema caro a Salvini, l’immigrazione clandestina.

“Io credo che il grande errore della sinistra italiana sia stato quello di etichettare come razzista chiunque sollevasse con serietà il problema dell’immigrazione clandestina e dell’orrendo business dell’accoglienza. Senza in alcun modo voler sottovalutarne il problema, credo che, tra i tanti problemi che attanagliano il nostro territorio, l’immigrazione clandestina non rappresenti un problema di primordine, anche se rimane comunque un problema importante che va affrontato con serietà, anche e soprattutto, dal Paesi aderenti all’Unione Europea che, ad oggi, hanno rimesso esclusivamente sul nostro Paese l’onere”.

Poi conclude i punti: “Da ultimo, volevo segnalare che nella graduatoria sulla videosorveglianza del Ministero che lei stesso presiede, tra i beneficiari delle risorse non vi è nemmeno un Comune Ogliastrino. O meglio, sono presenti solo quattro enti sardi su 428 finanziati. Sarebbe, pertanto, auspicabile prevedere delle ulteriori risorse a beneficio anche dell’Ogliastra e del Nuorese che, in tema di delitti e di criminalità organizzata, è ahimè tristemente nota”.

Come spiega nel suo profilo social e alla fine della lettera, questa sua missiva non ha alcun intento polemico ma vuole essere di buon auspicio per il futuro.

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