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46enne condannata a tre mesi per padellata in testa al figlio

Fonte foto: Novara Today

Fonte foto: Novara Today

Novara. Il figlio oggi tredicenne, affidato al padre, aveva lanciato accuse gravi alla madre. Come riporta La Stampa, diceva di venire umiliato e picchiato dalla madre.

Al termine di una discussione, poi, si era preso una “padellata” in testa. La madre aveva sempre smentito. Un figlio dal carattere difficile, questo sosteneva, e lei spesso doveva ricorrere alle minacce – il collegio, ad esempio – per persuaderlo alle buone maniere. Questo il caso – risalente al 2013 – discusso ieri dal Tribunale di Novara. La 46enne è stata condannata, proprio per quella famosa padellata, a tre mesi di reclusione. Nessuna prova, questa la sentenza del giudice, per le altre accuse.

La madre ha smentito anche il colpo di padella: sarebbe accaduto, ha detto, ma per un incidente. Un manico partito, insomma.

Come scrive La Stampa, la testimonianza della Neuropsichiatra infantile – incaricata di monitorare il bambino – è un modo per vedere la questione da una prospettiva diversa: «Era ansioso, agitato, e a mio parere condizionato dal padre che cercava di tirarlo dalla sua parte nell’ambito del rapporto conflittuale con la moglie. Il fatto stesso di voler andare ad abitare con l’uomo non sembrava conseguenza di maltrattamenti, quanto piuttosto di un condizionamento».

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