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Concorso Nazionale Scuola Digitale: primo premio per gli alunni della scuola media di Lotzorai, corso di robotica educativa

La cerimonia di premiazione del Concorso Nazionale Scuola Digitale, dedicato alle scuole secondarie di primo grado e di secondo grado della provincia di Nuoro e promosso dal Ministero dell’Istruzione  al fine di diffondere la cultura dell’innovazione tra gli studenti si è svolta mercoledì 31 ottobre, presso l’Auditorium del Museo Etnografico di Nuoro. Presente anche l’assessore regionale alla cultura Giuseppe Dessena.

Le scuole partecipanti si sono sfidate nella finalissima provinciale, presentando i loro prodotti o laboratori digitali attraverso un video della durata massima di tre minuti e un pitchimg della stessa durata.

Una giuria di esperti tecnici ha consegnato il primo premio, un simbolico maxi assegno dell’importo di mille euro,  per la sezione scuole del primo ciclo, alla scuola media di Lotzorai e ai suoi 17 allievi del corso di robotica educativa, accompagnati dalla loro Tutor, la professoressa Cinzia Simonetta Pintus, dal loro Esperto informatico Antonio Serra, e dalle professoresse Adriana Ladu e Rosa Mulas.

La giuria ha illustrato la metodologia adottata per la valutazione degli elaborati video e si è complimentata con tutti i piccoli campioni digitali.

Antonio Serra, esperto informatico, riconosce la straordinaria importanza del  risultato per Lotzorai. Ha affermato: «Nell’onda dell’entusiasmo contagioso e coinvolgente, penso che risultati come questo non si improvvisino ma siano il frutto dell’incontro tra persone, competenze e risorse che, per funzionare, devono condividere una passione e una determinazione che sono spesso difficili da trovare. Progettare un laboratorio innovativo non è semplice, ma la fase veramente delicata arriva quando lo si deve inserire nel contesto che lo accoglierà, in quella determinata scuola, con quei ragazzi e quegli insegnanti, ognuno con la sua storia e le sue competenze ed esigenze. Se il dialogo è proficuo, i frutti alla fine non tardano a vedersi. A Lotzorai e, come abbiamo visto, anche in altre scuole, per fortuna questo è successo e tutti ne hanno tratto benefici che vanno molto oltre l’acquisizione di competenze,  che pure c’è stata e anche di qualità. Abbiamo visto che quando il gruppo di lavoro all’interno della scuola condivide obiettivi e valori forti, allora riesce a produrre, comunicare e a coinvolgere anche la cittadinanza, dai genitori all’amministrazione, tutti complici e responsabili dei possibili esiti che in questo caso sono stati più che positivi. Credo che la metodologia adottata abbia giocato un ruolo molto importante in tutto questo: la Robotica Educativa continua a confermarsi come metodo di successo nel coinvolgere da subito gli studenti, facendoli sentire protagonisti del proprio apprendimento e sarà sempre più presente come strumento nelle mani degli insegnanti di qualsiasi disciplina che vorranno accettare questa sfida».

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