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L’Odissea degli studenti pendolari ogliastrini, tra fatiche e disagi per raggiungere la scuola

La loro giornata inizia all’alba, come ogni giorno, sveglia presto, zaino in spalla e via di corsa ad attendere il pullman che li condurrà verso la loro sede di studio. È l’odissea degli studenti pendolari ogliastrini, ragazzi adolescenti dai 14 ai 18 anni che ogni giorno, al prezzo di una scelta matura e consapevole e spinti dalle loro propensioni e passioni devono spesso far fronte a fatiche e disagi. In un territorio come l’Ogliastra, terra meravigliosa ma vie di comunicazione spesso precarie, essere studenti pendolari non è semplice.

I ragazzi sono costretti ad affrontare ogni giorno lunghi viaggi attraverso tortuose e poco agevoli strade di montagna, con i pullman che li traghettano attraverso il vari paesini per condurli tutti verso i poli scolastici di Lanusei, Tortolì, Jerzu e Perdasdefogu. Molti di loro percorrono ogni giorno 60 e più chilometri per un totale di oltre 300/400km alla settimana, spesso in condizioni non sempre buone. La maggior parte di essi si dirige verso il polo culturale di Tortolì che è sede di studio oltre che dei ragazzi del circondario, anche di molti studenti dei paesi di montagna appassionati di materie pratiche e tecniche o che desiderano acquisire una formazione che dia un accesso diretto al mondo del lavoro.

Altri studenti si dirigono invece verso il polo culturale di Lanusei sede dei Licei e del Liceo artistico in cui studiano coloro che scelgono di fare dell’arte la loro passione. Verso Jerzu invece confluiscono gli studenti del circondario che studiano le materie scientifiche e tecniche mentre Perdasdefogu raccoglie gli studenti provenienti soprattutto dal circondario che decidono di studiare per una maturità tecnica con accesso a diversi settori dell’attività produttiva. Molti studenti lamentano i pochi collegamenti che probabilmente sono la causa di pullman pieni con pochi posti a sedere costringendoli a viaggi poco comodi e in piedi. E giunti a scuola la loro mattinata non termina qui.

Come tutti, appena arrivati affrontano la loro mattinata di lezioni, interrogazioni e compiti. E come per tutti essa s’interrompe al suono della campana dopo la quale dovranno attendere di nuovo il loro pullman che li condurrà finalmente verso casa. Ma come dicono loro stessi la vita da pendolare non ha solo i suoi aspetti negativi. Lasciare il proprio paese fin da ragazzi infatti fa crescere, responsabilizza e favorisce la socializzazione. Inoltre come dice qualcuno di loro, durante il viaggio si può anche ripassare la lezione, magari tra una fermata e l’altra, in attesa dell’arrivo a scuola.

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