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Bari Sardo, canali non puliti. Il Sindaco Ivan Mameli: «Segnalo una situazione di pericolo»

È il giugno del 2017 – spiega il Sindaco di Bari Sardo Ivan Mameli in una lettera che ha inviato a Pigliaru, agli Assessori all’Agricoltura e Difesa Ambiente e Territorio, agli Enti interessati e agli organi di stampa per segnalare una situazione di pericolo, una problematica molto seria che va avanti da circa 20 anni –, quando (si era all’inizio del mandato amministrativo) è stata programmato un piano dei lavori da realizzare. Massima attenzione, la sicurezza per l’incolumità dei cittadini e la prevenzione di rischi e pericoli. Primo passo della nuova amministrazione: la messa in campo di una serie di interventi manutentivi per prevenire il rischio idrogeologico nel territorio.

“Sul territorio di Bari Sardo”, scrive Mameli “insistono alcuni canali di bonifica e relative strade affiancanti, opere risalenti agli anni cinquanta, che rappresentano un’infrastruttura di fondamentale importanza per la difesa del territorio, nonché per l’economia locale basata prevalentemente sul comparto agricolo e turistico”.

Da vent’anni – lamenta Mameli – questi canali non ricevono l’annuale manutenzione. la vegetazione è “fitta e abbondante” e sembra di essere “in una foresta amazzonica”.

Ma qual è il vero problema? Detta vegetazione, come si spiega nella lettera che Mameli ha reso pubblica sui social, ha formato un tappo, impedendo quindi il libero deflusso dell’acqua.

Questa estate, l’amministrazione stessa si è vista obbligata – considerando il tempo e la pericolosità della situazione citata – a intervenire con grande urgenza: si è effettuata la pulizia dei canali più pericolosi. Le stesse situazioni di pericolo si sono ripresentate non solo ad agosto, ma anche nei giorni scorsi – scrive il Sindaco. La prosecuzione delle precipitazioni per un’ulteriore ora avrebbe potuto creare molti più danni a cose e, forse, a persone.

Tragica anche la situazione in cui versano le strade pertinenziali ai canali.

Questo continuo rimbalzo di competenze non fa in alcun modo venire meno il crescente stato di pericolo in cui versano le zone in prossimità del canale. Bari Sardo non scorderà mai i danni e i sacrifici causati a seguito dell’alluvio del 93 ma, memori di quella esperienza, questa volta non vorremmo che si intervenisse soltanto dopo una possibile esondazione dei canali e il conseguente verificarsi dei danni e la perdita anche di qualche vita umana”.

Cosa si chiede? Un atto di responsabilità delle Amministrazioni cui è ricolta questa lettera, accompagnato dallo spirito collaborativo tra Enti.

“Pur non essendo titolare delle opere, il Comune di Bari Sardo, ricevute le risorse economiche per far fronte all’intervento manutentivo, si offre da subito quale Ente attuatore dell’intervento in questione, in quanto direttamente interessato”.

Investimenti insomma, investimenti che possano aiutare la crescita del territorio.

Il discorso di Mameli di sposta poi sul finanziamento pari a 4 milioni di euro ottenuto dal Consorzio di Bonifica per la realizzazione di una nuova condotta che, da Tortolì e passando per Bari Sardo e Cardedu, andrebbe a terminare nella piana di Pelau in agro di Jerzu.

Premettendo che l’opera – scrive Mameli – non andrebbe, in base al computo metrico, oltre l’inizio del territorio a nord del Comune di Bari Sardo, e che si tratta di un’importante presa di coscienza da parte dei vertici regionali, si segnala che: “L’opera in questione garantirebbe una maggiore efficienza dell’utilizzo dell’acqua di irrigazione che diversamente andrebbe, come succede attualmente, dispersa nel mare e che si tratterebbe di un’opera che consentirebbe uno sviluppo economico senza precedenti per il settore agro-pastorale ogliastrino, si chiede che, in questa fase di programmazione finanziaria 2019, venga prevista una maggiore dotazione finanziaria per l’opera anzidetta, quantificata in ulteriori 6 milioni di euro, oltre l’aggiornamento dei prezzi in base al nuovo prezziario regionale, avendo la realizzazione dell’intera opera, così come previsto dall’originario progetto, un costo di 10 milioni di euro”.

Si informa anche che il Consorzio di Bonifica Ogliastra non ha, ad oggi, ancora pubblicato l’avviso per l’incarico di progettazione dell’opera.

Si teme il protrarsi del tempo e delle procedure e che l’inezia del Consorzio porti a “vanificare l’utilizzo delle risorse finanziarie con tanta fatica ottenute per il nostro territorio ogliastrino”.

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