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Tortolì, la storia del Maneggio Pastrengo tra passione, integrazione, socializzazione e natura

 

Dall’idea del signor Giovanni Demuro nel 1985 a Tortolì nasce il maneggio Pastrengo, nome che deriva della scuola di formazione carabinieri a cavallo, gruppo Squadroni “Pastrengo” frequentata a Roma dallo stesso Demuro in qualità di ufficiale. 

Situato in località Basaura, in questi 33 anni è diventato un punto di riferimento per i residenti e per i turisti, allcuni dei quali sono clienti abituali che decidono di trascorrere le ferie estive passando ore e ore insieme ai cavalli e a contatto con la natura.

Col passare del tempo e con il pensionamento del fondatore Giovanni, l’attività è passata al figlio Antonello.  Il maneggio Pastrengo è l’unico in Ogliastra a far parte della FISE ( Federazione Italiana Sport Equestri) e difatti ci lavora Gavino Brundu, tecnico federale, che tiene dei corsi e rilascia determinate qualifiche.

I box contano la presenza di 16 cavalli, ma solo 5-6 sono quelli utilizzati abitualmente per svolgere le lezioni; gli altri sono o troppo vecchi, e si godono il meritato riposo, o troppo giovani e quindi non ancora pronti. Oltre a qualche box noleggiato a privati che lasciano i proprio cavalli in affidamento.

Ma la  particolarità del Maneggio Pastrengo è l’adesione all’associazione Equitabile: movimento che promuove attività equestri associazionistiche nel terzo settore ( equitazione integrata e mediazione equestre, la principale discriminante tra i due percorsi è la capacità o meno di montare a cavallo che nel primo caso è imprescindibile), prendendo spunto dai tradizionali dettami fondanti l’ippoterapia e la riabilitazione equestre. Attraverso specifici corsi di formazione permette a coloro i quali desiderano lavorare in un maneggio di diventare tecnico in Equitazione Integrata o Mediatore equestre, affiancando così la passione per i cavalli ad una professione socialmente utile.

Bimbi e cavalli al Pastrengo

 

Grazie a ciò,ci racconta Carola Di Blasi, esperta in equitazione integrata «E’ stato possibile avvicinare al mondo equestre tantissimi ragazzi con diverse disabilità, soprattutto autistici, che in poco tempo hanno avuto notevoli miglioramenti nel modo di approcciarsi con gli altri e di vivere la quotidianità». 

« Il cavallo – continua Carola – è uno degli animali più empatici e ciò fa sì che i bambini con queste difficoltà riescano a relazionarsi con esso, a giocarci e fargli le coccole. Insomma, dopo poco, riescono ad aprirsi, a stare a loro agio e a sviluppare tutta una serie di emozioni e di relazioni che in altri contesti non riescono ad esprimere». 

Il maneggio è diventato anche, quindi, un punto di incontro per le famiglie, per i genitori di questi bambini che riescono a scambiarsi opinioni e impressioni sui miglioramenti e la situazione dei propri figli.

Tutti i maneggi che hanno aderito all’associazione Equitabile organizzano un appuntamento annuo,un open day, di incontro e di condivisione aperto a tutti coloro che vogliono conoscere la realtà della vita a contatto con i cavalli e le attività di integrazione e di socializzazione tra tutti gli allievi.

Antonello e Carola dedicano del tempo, con delle giornate apposite, anche all’avvicinamento all’equitazione dei più piccoli: bambini di 4- 5 anni. Una o due a volte a settimana un gruppetto di bimbi comincia a entrare in contatto col mondo equestre: pulizia dell’animale, passeggiate, primi esercizi in sella. Tutto questo in un clima di socializzazione tra bambini che permette anche ai più timorosi di trovare il coraggio di relazionarsi con gli altri e con il cavallo.

Grazie alla passione, al lavoro quotidiano e alle giuste idee, in qualche ettaro di terreno, si può dare vita a una realtà, una casa, per tutti coloro che nutrono gli stessi sentimenti, gli stessi bisogni e gli stessi desideri.

 

 

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