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Villagrande, stasera in piazza Municipio si canta l’amore. Il recital “Tutto l’Amore del mondo”

Villagrande, l’Amministrazione Comunale organizza stasera 29 luglio alle 21:30 in piazza Municipio il recital “Tutto l’amore del mondo”, un progetto nato dalla collaborazione tra il pianista di Villagrande Renato Muggiri e la cantante e attrice di Ovodda Gisella Vacca.

I due presenteranno Canzoni d’amore da tutto il mondo, in dieci lingue diverse – Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Brasiliano, Spagnolo (e diverse varianti latino-americane), Greco, Curdo – e relative a periodi storici diversi. L’evento verrà impreziosito da alcuni momenti di poesia.

L’evento partirà dalla liederistica tedesca di Schumann, attraverserà la musica popolare curda e greca, indagherà il più squisito Chansonnisme francese anni ’20, la canzone popolare sud e centro-americana, lambendo idee jazz e cantautorato italiani, e ’50 americani. Il tutto verrà gestito con diversi tipi di vocalità, dalla recitazione al cantato-recitato, dalla leggerezza del “semi-lirico”alle più profonde sonorità di soprano, passando per vocalità più tipiche della canzone italiana d’autore, con gli arrangiamenti integralmente rivisitati dal duo intrisi di reminiscenze del grande pianismo classico.

TUTTO L’AMORE DEL MONDOCanti d’amore d’ogni tempo e d’ogni luogo, presentazione dell’opera:

“Sssss… Sentite questa voce?
È la voce sorda del gelido vento del nord, che imperversa in autunno e porta via vortici di foglie, lasciando dietro di sé solo alberi spogli, che germoglieranno ancora, forse, nel meraviglioso mese di maggio, insieme alle rose, che vivranno, però, un giorno, un’ora, e non più. Nel suo lungo e incessante viaggio, attraversa, impetuoso, la Germania; raccoglie, in Kurdistan, il lamento di una giovane donna che attende inutilmente il ritorno del suo amore partigiano, ricamando per lui un fiore ormai appassito; si impregna, nel nord della Francia, di storie d’amore senza età, prima di vagare per l’America, da Nord a Sud, a spiare gli esseri umani feriti dalla freccia del dio bendato: i loro colpi di fulmine, i loro addii, i tradimenti, gli abbandoni. Sono amori che vanno e vengono, che si consumano flebilmente, o finiscono in un attimo; amori che dureranno per sempre e cederanno solo al passaggio della morte. Quanto poco impariamo dall’amore. Come dimentichiamo in fretta e andiamo, con leggerezza, sognando di ritornare, un giorno, ma, intanto, sciogliendoci bruscamente dalle braccia di qualcuno che implora: «Baciami, baciami come se fosse, questa, l’ultima volta».
L’amore è semplice e, le cose semplici, il tempo le divora.
Ci ritroveremo ad ascoltare il vento, nelle notti tempestose di solitudine, imboccando testardi la via del passato, ormai sprangata. Viaggia incessante il vento, attraversa i secoli e le terre; ci porta canti d’ogni tempo e d’ogni luogo. Canti d’amore. Tutto l’amore del mondo.”

 

 

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