Anche quest’anno per il Festival dei Tacchi viene proposta dagli organizzatori una divertente escursione in bici elettrica per conoscere e ammirare le opere di Maria Lai presenti nel territorio che costituiscono il Museo a cielo aperto di Ulassai.

Il percorso inizierà in questo antico borgo rurale, incastonato in una piccola valle incorniciata dagli imponenti Tacchi d’Ogliastra, massicci calcarei rocciosi formati nel Mesozoico. Si ammirerà il suo museo a cielo aperto, formato principalmente dalle opere dell’artista ulassese Maria Lai  sia all’interno dell’abitato che nelle campagne circostanti. Ci si dirigerà verso la seicentesca chiesa campestre di Santa Barbara, costruita in pietra ed edificata in stile tardo romanico, circondata da caratteristiche loggette, le cosiddette “is cumbessias” che fungevano in antichità da riparo per i pellegrini.

Questa località è conosciuta anche per le grandi cascate di Lequarci che durante la stagione delle piogge riversano a valle le acque dell’intero Taccu soprastante. Il salto della cascata, che si snoda su un’imponente falesia calcarea ad anfiteatro, è di circa 70 metri per 70. Si chiuderà l’itinerario risalendo la spettacolare valle dei Tacchi inebriandoci con i suoi colori ed i suoi profumi. Ultima tappa: contemplare l’enorme guglia di Su Sussiu.

E’ obbligatoria la prenotazione.
+393298343930 +393282566247

A corollario e completamento del museo “Stazione dell’arte” di Maria Lai troviamo, ad Ulassai, il Museo a cielo aperto, importante esempio di arte pubblica e sociale avviata da Maria in quel magico 1981 con la performance collettiva “Legarsi alla montagna”.

Disseminate variamente nel centro abitato di Ulassai, mirabilmente integrate e fuse con il territorio e le sue straordinarie bellezze ambientali e naturalistiche, sono presenti opere come il “Lavatoio” (Ulassai, 1982 – 1989), opera collettiva che, su un progetto di lavatoio pubblico del 1902, ospita opere di Luigi Veronesi (la “Fontana della sorgente”, 1984), Guido Strazza (“La fontana del grano”, 1989) e la pavimentazione davanti all’edificio, Maria Lai (il “Telaio-soffitto”, 1982) e l’ultima opera di Costantino Nivola (la “Fontana sonora”, 1982) poi replicata in copia ad Orani, nel museo dedicato all’artista. Ma anche numerose opere di Maria Lai, nativa di Ulassai, come “Le capre cucite” (Ulassai, 1992), “La strada del rito” (Ulassai, 1992), “La Scarpata” (Ulassai, 1993), “Il gioco del volo dell’oca” (Ulassai, 2002), “La lavagna” (Ulassai, 2003), “Il muro del groviglio” (Ulassai, 2004), “La casa delle inquietudini” (Ulassai, 2005), i “Libretti murati” (Ulassai, 2005), “Pastorello mattiniero con capretta” (Ulassai, 2005), “Fiabe intrecciate. Monumento a Gramsci” (Ulassai, 2007) ed altre.

Le opere, di particolare rilevanza e significato nel percorso artistico e poetico della grande artista sarda (ma anche degli altri artisti che hanno voluto lasciare in questo paese una loro traccia), alcune di dimensioni veramente importanti (La Strada del rito si snoda, ad esempio, lungo un percorso di circa 7 Km), richiedono interventi urgenti e tempestivi di salvaguardia e recupero, promozione e valorizzazione, esposte, come sono, da anni, alla inclemenza del tempo ed alle intemperie naturali, che rischiano, sempre più, senza adeguati e tempestivi interventi conservativi, di essere compromesse e danneggiate irreparabilmente.

Questo è il progetto.  Il Museo a cielo aperto per le vie del paese di Ulassai è stato candidato all’annuale censimento del Fai: ” I luoghi del cuore”. Dal 30 maggio al 30 novembre si potranno votare i luoghi che ci hanno particolarmente emozionato e “salvarli”.

Ora torna l’opportunità che tanti italiani aspettano per dare concretezza a questo impegno e dare voce alle loro richieste e ai loro desideri. Grazie alla 9ª edizione de I Luoghi del Cuore sarà nuovamente possibile votare e cambiare il destino dei luoghi che amiamo. Ulassai fa parte dei candidati. 

Per votarlo:

https://www.fondoambiente.it/luoghi/museo-a-cielo-aperto-maria-lai?id=101705&ldc=

Le immagini del museo a cielo aperto ulassese: