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Cinque artisti riuniti a Santa Maria per la mostra “Sa ogge e su mare”. Ieri l’inaugurazione

 

A Santa Maria Navarrese, nello scenario magico della Torre,  è iniziata ieri la mostra collettiva intitolata “Sa ogge e su mare”.

Cinque gli artisti che hanno partecipato esponendo le proprie opere: erano presenti Alessio Cabras con gioielli e altre opere in legno e altri materiali, Giorgia Cabras con i vestiti creati recentemente, Anna Lisa Moro con i suoi quadri, Mihaela Olaru con le borse (quasi tutte fatte all’uncinetto) e Daniele Fanni con le stampe delle sue foto più rappresentative. Per tutti è un percorso nato da poco, in certi casi un talento scoperto per caso.

«Ho iniziato con i miei figli,» racconta Anna Lisa Moro «per farli divertire. Dipingevamo tutti insieme. Mi sono accorta che mi piaceva particolarmente. A quel punto, mi ci sono dedicata a mille».

Molti i dipinti della sua zona d’origine, Gadoni. In alcuni, i dettagli sono meno visibili, meno chiari per un gioco di luci e ombre. In uno in particolare, invece, si può notare ogni singolo sassolino che compone la battigia. «Venti ore di lavoro» ci tiene a precisare.

Tutti nuovi nei rispettivi settori, come Giorgia Cabras che, ventenne, capisce che questa è la strada giusta un paio d’anni fa, dopo un’amara delusione a scuola e un’attenta analisi delle proprie passioni. «Siamo neo, insomma, ma è impressionante il modo in cui siamo riusciti a costruire tutto questo» continua la Cabras, emozionata.

«Se una borsa sulla quale sto lavorando non mi dà nulla,» spiega Mihaela Olaru «se non mi emoziona, non la finisco. Deve darmi dei brividi». Inizia a crearle perché, difficile da accontentare in fatto di borse, decide di costruirne una a suo gusto e piacere. Poi nota che piace, che riscuote successo tra le altre persone. Allora ne produce ancora e ancora, incessantemente, colori, forme e stili diversi.

«Io sono arrivato da Carbonia quattro anni fa,» dice il fotografo Daniele Fanni «e mi sono innamorato dell’Ogliastra. Mi ha colpito così tanto che sono prima ritornato per un solo mese, poi, dopo aver trovato lavoro, mi sono sistemato qui in pianta stabile. Ci sono da due anni circa, spero di poter prolungare ancora il mio soggiorno».

Inizia anni fa come video maker, tuttavia capisce presto che non è la sua strada e cambia. Il mondo della fotografia, con le sue immense sfumature, è ciò che fa per lui. Predilige la natura, quella selvaggia che sottolinea la sua forza soprattutto quando c’è il brutto tempo, ma anche quella calma dei tramonti e delle albe. Si dedica anche ai ritratti. Ci vuole passione, certo, ma anche una grande pazienza. «Mi apposto per giorni per trovare la luce giusta per una foto».

Come inizio, un discreto successo. Molte le persone che hanno visitato la mostra.  «Sono molto soddisfatto,» precisa Alessio Cabras «sono stupito ma non troppo. Ero abbastanza fiducioso. La cosa meravigliosa è che tutti interagivano con noi, ci chiedevano informazioni su tecniche, materiali e su molte cose, facevano commenti rendendoci partecipi. Abbiamo avuto molti feedback positivi. Sì, insomma, è stata un’esperienza estremamente positiva».

Alessio Cabras, che produce gioielli, lampade, quadri e oggetti d’arredamento vari in legno e stoffe sarde, mediante varie tecniche, è rinato grazie all’arte che gli ha dato la forza di affrontare un periodo molto difficile della sua vita.

La mostra continuerà fino al 2 agosto. Sarà possibile ammirare le opere dei cinque artisti ogni sera, dalle 21:00 alle 23:30.

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