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(FOTO) Vent’anni e un sogno, creare abiti su misura. La stilista baunese Giorgia Cabras racconta il suo percorso

Giorgia Cabras

La baunese Giorgia Cabras ha vent’anni e la grande passione di confezionare abiti su misura.

Ma qual è stato il suo percorso?

Ha diciotto anni quando, per la prima volta – complice un’amara bocciatura –, si ritrova a pensare che quella strada non sia giusta per lei. Si prende quindi una pausa, qualche mese per riflettere. Inizialmente convinta di voler fare la parrucchiera o l’estetista – i due mestieri che sin da piccola la affascinano –, cambia improvvisamente rotta: «Volevo qualcosa di solo mio, qualcosa che mi rendesse orgogliosa e che mi permettesse di distinguermi dalla massa». Alla fine dell’estate, la rivelazione.

«Io ho sempre cucito, benché a livello casalingo e sempre a mano. Non so spiegare quando la mia testa si sia convinta che la soluzione alla mia indecisione, al mio periodo di stasi fosse quella. Non avevo nessun tipo di certezza, né conferme particolari. Mi sono semplicemente buttata. Nel giro di due settimane, ho fatto il colloquio in una scuola di Cagliari, ho fatto la valigia e mi sono trasferita in città. Non è stato semplice. Devo ringraziare la mia famiglia, i miei genitori e le mie sorelle… Loro mi hanno dato la grinta per continuare! Ero la più piccola al corso, inoltre il trasferimento così repentino mi ha dato qualche problema. All’inizio di un nuovo percorso, poi, le cose sembrano più difficili di quanto non siano. Io comunque non avevo alcuna base… Non sapevo nemmeno come mettere il filo nella macchina da cucire! Però piano piano le cose si sono sistemate, era sempre più viva in me la passione».

Un anno e mezzo intenso, ricco, difficile ma anche estremamente entusiasmante. Giorgia impara tante cose, tante ne vorrebbe ancora imparare – per questo in autunno si trasferirà a Nuoro per un nuovo corso, questa volta di approfondimento – ma il destino è ormai segnato. Quella è la sua strada, e si impegnerà a mille per poterla seguire al meglio, per esaudire i propri sogni.

Ora si prepara a un’estate ricca di lavoro.
«Dopo il corso, ho avuto un momento di crisi. Quando si finisce un percorso di studi si è comunque abituati ad avere sempre qualcuno accanto che dirige il lavoro, che dà consigli. Per la prima volta mi sono trovata da sola ed è stato estremamente frustrante. Ero molto angosciata, temevo di non essere pronta. Quando ho lavorato al mio primo abito, però, mi sono resa conto che non avere nessuno che ti guida, paradossalmente, è un aiuto. Te la devi cavare da sola, ogni errore viene pagato caro e quindi si sta molto più attenti. L’ansia era molta ma il vestito è piaciuto molto, è stata infatti questa la mia grande soddisfazione, la prima di tante».

La più grande difficoltà, racconta Giorgia, è tenere la concentrazione per lungo tempo. «Devo prendere degli integratori per aiutare la testa a stare quanto più possibile attenta e sveglia».

La più grande soddisfazione? «Vedere l’abito finito nel manichino o la faccia della cliente che, soddisfatta, si illumina e ti ringrazia».

Ad oggi, ha prodotto circa trenta abiti compresa la collezione a suo nome e quelli consegnati per cerimonie. Si occupa di abiti per donna e per bambina.
«Gli abiti per le bambine sono molto più difficili,» spiega «perché tutto è da fare in miniatura. Non è facile cucire maniche così piccine con le mani da adulta! Però mi piace molto… ho ultimato in questi giorni un abito da damigella!»

Lo sguardo è sempre rivolto al futuro.
«Vorrei creare collezioni e vendere pezzi singoli. Vorrei anche avere uno staff di persone per poter soddisfare anche le richieste esterne, crescere a livello personale e lavorativo. Girare l’Italia portando le mie creazioni sarebbe l’ideale, ma la strada è lunga. I sogni sono grandi, però, quindi ci sarà impegno e determinazione a tenermi compagnia in questo percorso!»

Per ora, cerca di imparare il più possibile e lavora di gran lena per produrre capi sempre più impegnativi. Dopo il corso, in autunno, spera di potersi occupare anche di abbigliamento per uomo.

Dal 18 luglio al 2 agosto, sarà possibile vederla con altre personalità di spicco nel panorama artistico ogliastrino alla Torre di Santa Maria per l’evento “Sa ogge e su mare”. Lei con i suoi abiti, Daniele Fanni con le sue fotografie, Alessio Cabras con i suoi gioielli in legno, Annalisa Moro con i suoi quadri e Mihaela Olaru con le sue borse.

«Il mio mestiere non è fare orli, riparazioni, aggiusti. Non è un mestiere povero, come tutti pensano. Vestire un capo creato su misura è un lusso che non tutti si possono permettere, e io voglio creare, voglio accostare i colori e dare forma alle idee».

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