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Arbatax Borgo Marinaro, intervista agli organizzatori dell’associazione Vele Corsare

Articolo a cura degli studenti della 3C del Liceo Scientifico di Lanusei ( progetto alternanza scuola/lavoro)

 

La manifestazione Arbatax Borgo Marinaro nasce dalla volontà dei membri dell’associazione Vele Corsare di far rivivere storie e saperi del piccolo centro della costa ogliastrina.  Michela Iesu e Daniele Loi, tra gli organizzatori del fortunato evento svoltosi nel weekend ad Arbatax, hanno risposto ad alcune domande su questa edizione targata 2018.

 

 

Quali sono state le difficoltà organizzative di questa quarta edizione? 

Questa è la quarta edizione e ogni anno è sempre più “semplice”, siamo ormai rodati. Però comunque organizzare un evento del genere non è facile: è un evento che porta via tanto tempo e ci sono tanti aspetti, soprattutto quelli burocratici, che vanno affrontati con serietà e grande anticipo proprio perchè richiedono impegno, attenzione e precisione. Noi lavoriamo tutto l’anno per questo evento, nel senso che già da dicembre-gennaio cominciamo a muovere i primi passi, le prime riunioni, che poi si concludono a giugno.

Cosa vi spinge ad organizzare la manifestazione con tanto fervore e qual è il fine a cui tendete?

Siamo tutti ragazzi vissuti e cresciuti ad Arbatax, amiamo tantissimo il nostro Borgo. Il fine è quello di valorizzare il territorio, la nostra cultura e le nostre origini. Per  anni c’è stata da parte nostra una certa “sonnolenza” da questo punto di vista. Non si organizzavano feste che mirassero alla valorizzazione di Arbatax e alla sua storia di incontro tra i ponzesi e la cultura agro pastorale locale. C’è tanto da mostrare:  la gastronomia, la cultura, lo sport, le tradizioni. In questi due giorni di festa cerchiamo proprio di farci conoscere a 360 gradi.

Un bilancio di questa edizione?

Siamo molti contenti dell’affluenza, che anche quest’anno non ha tradito le aspettative. Anzi, ad un primo conteggio possiamo dir di aver raddoppiato le presenze rispetto al 2017. Questo ci fa capire che stiamo veleggiando verso la giusta direzione.

Vi aspettavate quest’affluenza? Cosa spinge le persone a partecipare secondo voi?

Speravamo ovviamente in un’affluenza maggiore: ogni anno l’obiettivo è quello di migliorare, del resto. Abbiamo notato poi che questa volta sono giunte ad Arbatax tantissime persone provenienti da ogni angolo della Sardegna e da tutta Italia.  La formula dell’evento spinge la gente a partecipare perchè ha molte sfaccettature: non solo enogastronomia ma sport, cultura, musica ed eventi. Il target è ampio, ci sono aspetti della manifestazione che accontentano tutti.

Cosa resta ora che il sipario è calato su questa edizione?

È stato difficile però siamo orgogliosi del risultato ottenuto. Anche i problemi burocratici ci hanno fatto crescere come organizzazione: abbiamo imparato a relazionarci con queste problematiche.  La nostra è un’iniziativa che serve a mettere in vetrina sia la storia che la cultura della cittadina e offre la possibilità ad alcune aziende di promuoversi. Una cosa bellissima che resterà nel nostro cuore è l’affiatamento che si è creato con gli arbataxini, che anche stavolta hanno partecipato alla manifestazione con passione, entusiasmo e senza risparmiarsi.

Il comune si è mostrato favorevole all’iniziativa, vi ha sostenuto?

Sì, ci ha sostenuto sin dalla prime riunioni alla camera di commercio. Il  comune di Tortolì è dalla nostra parte e ci sentiamo felici di essere cittadini tortoliesi. Ora riposeremo qualche giorno e torneremo alla carica con nuove iniziative.

 

 

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