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Fondi europei. Più soldi alla Sardegna, l’UE la declassa a “regione in via di sviluppo”

Amara consolazione per la Sardegna che perde percentuali di Pil pro capite e verrà declassata dall’Unione Europea da “regione in fase di transizione” a “regione in via di sviluppo“. Ma proprio in virtù di questo declassamento, nella prossima programmazione europea che partirà dal 2022, la Sardegna riceverà più fondi.

Un declassamento più che legittimo, fanno sapere dalla Giunta regionale, che certifica una situazione ben nota perché – spiega l’assessore della programmazione Raffaele Paci: «La Sardegna è scesa sotto il 75 per cento del Pil pro capite rispetto alla media europea già dal 2013 perché l’Unione, in particolare con i Paesi dell’Est, è cresciuta più di quanto cresce l’Italia».

Si tratta del riconoscimento di uno status che – dice Paci – «sarebbe dovuto avvenire già molto tempo prima». Tutto questo in virtù del fatto che: «La Sardegna sta passando tutto l’attuale ciclo 2014-2020 come se fosse una regione in fase di transizione, mentre sin dall’inizio aveva tutti parametri di regione in via di sviluppo: nel 2014, quando è iniziato il nuovo ciclo, eravamo in piena crisi internazionale e nazionale, una crisi che ha colpito in modo molto grave  la nostra isola. Come Regione abbiamo fatto presente in tutti i modi questa situazione per cercare di ottenere fondi compensativi, più soldi quando ne avevamo bisogno. Adesso Bruxelles ha finalmente preso atto della situazione e quindi ci verrà garantito un ammontare di risorse equiparato all’effettivo livello del disagio, circa il 30% in più rispetto alle cifre attuali».

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