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Malloreddus, panade e pizze alla cannabis: la rivoluzione della canapa sativa passa anche per la Sardegna

Da qualche anno in Sardegna, l’imprenditore toscano Emanuele Ghionzoli, padre della ditta Canastyle, ha iniziato la sua attività con gran successo: 60 punti vendita nell’Isola epiantagioni di cannabis alla luce del sole. Quella che Ghiozoli coltiva a Olmedo (e a breve anche a Bono e Ploaghe) è canapa sativa, la meno nota e legale sorellastra della indica, che azzera l’illegale tetraidrocannabinolo (Thc) e sfrutta a pieno le proprietà benefiche del cannabidiolo(Cbd).

Il sogno dell’imprenditore, raccontato dalla Nuova, è di commercializzare prodotti made in Sardinia a base di canapa attraverso sinergie con le aziende locali. «Arrivando da fuori – riprende Emanuele Ghionzoli – ho notato che molti giovani pensano che la Sardegna sia un territorio da abbandonare. Io credo che invece l’isola, sia per il clima sia per la qualità dei territori, sia un luogo ideale per queste coltivazioni. Ecco perché credo che questo potrebbe attrarre investimenti da fuori e contemporaneamente recuperare le terre abbandonate». Altri negozi sono aperti a Viterbo, Grosseto, Novara e Livorno. Qui i prodotti della filiera sarda della canapa fungono da apripista al made in Sardinia: un modo alternativo per far passare i prodotti dell’isola nel mercato nazionale.

Tra i prodotti “canapizzati” compare una vera chicca della tradizione sarda: la panada. Viene prodotta con la farina di canapa estratta dai semi e presto verrà arricchita dalla firma di un prestigioso chef stellato. «Abbiamo chiamato Fabrizio Tesse, stella Michelin e per anni secondo di Antonino Cannavacciuolo, che firmerà per noi una ricetta in collaborazione con un laboratorio artigianale di Oschiri», spiega ancora Ghionzoli.

I prodotti alla canapa passano anche da Ozieri, dove gli artigiani di Peano hanno già prodotto le prime barrette di cioccolato in due varianti: una con i semi di canapa al naturale e l’altra coi semi tostati. Il pastificio Tanda e Spada di Thiesi, invece, ha prodotto la variante sativa dei malloreddus. E di recente si sono affacciate anche le pizzerie, che stanno cominciando a sperimentare la prima pizza con la farina di canapa.

 

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