In Sardegna è partito il progetto LIFE, Sotto le Ali del Grifone, che ha come obiettivo quello di incrementare il numero di grifoni in Sardegna. Il programma finanziato dall’Unione Europea in collaborazione con l’Università di Sassari, FORESTAS, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna e dal Comune di Bosa avrà durata di 5 anni.

Le uniche due colonie autoctone si trovano a Bosa ed Alghero e contano solo 150 esemplari e il programma prevede l’inserimento di altri 60 grifoni nel nostro territorio.
Il 14 aprile da Porto Conte sono stati liberati sedici rapaci, quattordici spagnoli e due olandesi e sono seguiti con i gps per controllarne spostamenti e abitudini. La strumentazione ha tracciato il volo del giovane Cristallo che i giorni scorsi ha sorvolato l’intera Ogliastra, ma non è stato l’unico, a settembre infatti Tempestosa è passata nei territori di Urzulei e Perdasdefogu.

Le speranze dei volontari che si occupano del progetto è di incrementare nei prossimi 2 o 3 anni il numero degli esemplari da 150 a 250 e l’Ogliastra è uno dei territori che si presume verrà ripopolato grazie alla sua esigua antropizzazione.
«Il nostro intento è quello di far sì che questi animali che fino al 1900 erano comuni in Sardegna possano di nuovo tornare a volteggiare indisturbati in tutti i cieli dell’isola» afferma Pietro Masala, comunicatore del progetto e continua «È un animale alleato dei pastori perché nelle campagne fa pulizia di carcasse potenzialmente pericolose per le malattie».

Lo sapevate? L’avvoltoio grifone è uno degli animali più rari in Sardegna. Ne rimangono solamente un centinaio.

Un tempo la specie era diffusa su tante zone isolane; purtroppo oggi l’avvoltoio grifone si è ridotto a poche coppie nidificanti localizzate nei territori di Bosa e di Alghero.